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News / News / 11-07-2018

Mobilità: l’Unione Europea alla ricerca di nuovi target


Si è svolta il 10 luglio l’11esima edizione dell’Observatory on Europe Forum a Bruxelles, convegno organizzato da "The European House Ambrosetti" che ha riunito alcuni dei principali rappresentanti istituzionali europei e stakeholder, tra cui Simone Mori, Presidente di Elettricità Futura. Oggetto dell’edizione di quest’anno le possibili strategie e policies per migliorare la qualità dell’aria in Europa, con attenzione specifica alle aree urbane. L'inquinamento atmosferico dovuto soprattutto alle emissioni di veicoli e sistemi di riscaldamento è infatti una delle maggiori sfide che sta affrontando l’UE, un problema che affligge soprattutto le grandi città.

Diciannove dei ventotto Paesi UE sono in procedura d’infrazione per il superamento dei limiti e sei di questi, tra cui Italia, Germania, Francia e Gran Bretagna sono stati deferiti alla Corte di Giustizia Europea per aver superato i parametri comunitari per la qualità dell’aria. In particolare è stato invitato a giocare un ruolo più importante il  settore dei trasporti, che, oltre ad essere una delle cause dell’inquinamento atmosferico nelle nostre città, è l’unico settore ad aver visto aumentare, negli ultimi decenni, le proprie emissioni di CO2. “E’ fondamentale il ruolo della mobilità elettrica” - ha sottolineato Simone Mori, Presidente Elettricità Futurà - "Già oggi un veicolo elettrico con il mix di generazione attuale emette il 55% di CO2 in meno rispetto a un veicolo diesel”. Oltre a ciò, secondo Bloomberg, nel 2024 il costo totale di un veicolo elettrico (acquisto, mantenimento e utilizzo) raggiungerà quello di un veicolo convenzionale.

 

La promozione di una mobilità più sostenibile continua peraltro ad essere al centro delle discussioni in Parlamento europeo per la definizione di nuovi target di riduzione delle emissioni di CO2 per il settore auto, in merito ai quali si registra un rallentamento. La Commissione Trasporti del PE ha infatti confermato gli obiettivi non particolarmente sfidanti proposti dalla Commissione europea, che fissavano la riduzione delle emissioni di CO2 per le auto al 15% al 2025 e al 30% al 2030 mentre la Commissione Industria ed Energia non è neppure riuscita a trovare un accordo. Un segnale non particolarmente confortante per poter chiedere a un settore così importante un apporto decisivo alla sfida della decarbonizzazione. Toccherà all’Ambiente, la Commissione referente sul tema, proseguire il lavoro dopo la pausa estiva, approvando auspicabilmente obiettivi più ambiziosi.

 

 

 

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