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News / News / 26-04-2018

IREX Annual Report 2018

È stato presentato il 18 aprile a Roma il Rapporto Annuale a cura di Althesys dal titolo “L’evoluzione del settore elettrico tra nuovi modelli di business e policy nazionali” sulle tendenze e le strategie dell’industria elettrica e dell’efficienza energetica, che fornisce il quadro più ampio e dettagliato oggi disponibile in Italia sul settore.

Secondo il decimo Rapporto Annuale IREX, “tornano a galoppare gli investimenti italiani nelle rinnovabili che nel 2017 hanno raggiunto i 13,5 miliardi di euro, per una potenza di 13,4 GW.  La crescita rispetto al 2016 (che si attestava essere di 6,8 GW) è sorprendente, un incremento che si esprime con un aumento del valore pari all’87,5%. E’ vero che gli investimenti internazionali sono la principale componente, ma nel 2017 sono ripartite anche le installazioni in Italia” ha commentato Alessandro Marangoni, capo del team di ricerca e CEO di Althesys. L’aumento degli investimenti, in larga parte all’estero, conferma che l’industria elettrica ha scelto le rinnovabili come asse centrale del sistema energetico, tanto che le FER costituiscono l’85% della nuova capacità installata nel 2017. “Lo dimostra anche lo stesso IREX Report” aggiunge Marangoni, “che compie dieci anni: da studio di nicchia è oggi divenuto un rapporto su tutta l’industria elettrica”.

Proseguendo nel Rapporto si nota come il fotovoltaico si sia affermato come tecnologia prevalente per numero di deal (44%), seguito dall’eolico (20%) e dalla Smart Energy (12%). Ancora molto attivo è il mercato secondario degli impianti in Italia con oltre 1.140 MW scambiati, dei quali il 48% eolici e il 42% fotovoltaici. Il rinnovamento degli impianti fa la sua comparsa nel quadro, ma si attesta appena all’1% del totale operazioni.

In Europa l’eolico e il fotovoltaico sono sempre più economici e con costi ancora in discesa. Relativamente alla fonte eolica si evidenzia come le aste competitive abbiano portato a un rapido calo delle tariffe, con la conseguente riduzione dei ritorni legati agli investimenti. Questo effetto però è stato in parte mitigato dall’ascesa dei prezzi elettrici, tornati a salire dopo anni, mentre il costo medio dell’elettricità (LCOE) dell’eolico si attesta sui 44,2 euro/MWh, leggermente in calo rispetto al 2016.

Il Rapporto segnala possibili criticità per il sistema elettrico italiano al 2030, soprattutto nel medio lungo periodo (2030-2040). “Occorrerà fare qualche riflessione sull’adeguatezza del sistema elettrico nazionale” sostiene Marangoni, “che nel medio-lungo periodo si potrebbe trovare a rischio shortage a causa dell’obsolescenza dei vecchi impianti termoelettrici, rendendo necessaria l’introduzione di accumuli (batterie e pompaggi) in grado di accompagnare le rinnovabili”.

Infine, la trasformazione digitale e quindi la Digital Energy saranno, secondo il Rapporto IREX, il fattore di maggiore impatto, sia lato domanda che lato offerta.

Si evince quindi un quadro decisamente complesso, in continuo divenire e ricco di variegate evoluzioni, che richiama anche l’attenzione sulla Strategia Energetica Nazionale. A tal riguardo si sottolinea come sia essenziale mettere a punto al più presto strumenti adeguati e concreti, come il Decreto FER 2018-2020, ma anche misure per il rinnovamento degli impianti esistenti, il capacity market e la definizione dei meccanismi che favoriscano il decollo dei contratti PPA.

A seguito della presentazione si sono susseguite una serie di tavole rotonde, moderate da Giancarlo Loquenzi, giornalista RAI, che hanno toccato ed approfondito ulteriormente  i temi dello studio,. E’ stata rimarcata l’importanza dei PPA, fondamentali per stimolare l’autoconsumo, valorizzare i piccoli impianti e rendere stabili e più facilmente prevedibili, anche nei casi di fonti non programmabili, i flussi economici generabili. Si è anche evidenziato come rivestano un ruolo strategico i progetti di Repowering per raggiungere gli obbiettivi della SEN in quanto, a parità di suolo occupato, aumentano significativamente la potenza installata nonché la producibilità. Infine è emerso come la rapidità di sviluppo del business legato all’energia abbia reso l’Europa “follower”, trainata da realtà ormai leader nel campo delle energie rinnovabili come la Cina. Questo però deve essere visto come stimolo, per spronarci a mantenere i primati ad oggi raggiunti (ad esempio nel settore agro industriale, nella filiera della produzione di Biogas) ed a fare nostre le best practice ormai consolidate in altri paesi per rendere la transizione energetica il più veloce ed efficiente possibile.

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