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News / Scelti da noi / 23-07-2020

"Elettricità Futura, DL Semplificazioni ancora insufficiente" L'intervista a tutto campo del Presidente a Staffetta Quotidiana

Intervista a tutto campo al presidente Re Rebaudengo: per raggiungere i target va superato l'equivoco dell'energia pulita “a costo zero”


L'accordo sul Recovery Fund è da festeggiare ma a fronte di un forte impegno finanziario “desta preoccupazione che non ci sia abbastanza focus su un recupero di produttività del sistema Italia e sugli investimenti, che il nostro Paese fa con una lentezza, quella sì, da campioni”. Parte da un commento sul tema del giorno dell'accordo Ue questa intervista a tutto campo ad Agostino Re Rebaudengo, da pochi giorni presidente dell'associazione confindustriale del settore elettrico Elettricità Futura, che tocca i maggiori temi del settore: dal permitting, “priorità della mia presidenza”, a aste e Ppa, dal ruolo del gas all'idrogeno, fino alla fine della tutela e alla rappresentanza di settore: con Anev, sottolinea, il rapporto è ottimo e al momento non ci integrazioni sul tavolo.

Le semplificazioni sono in cima all'agenda per l'energia e non solo, che giudizio date del nuovo DL?

Buoni spunti, ma ancora non sufficienti, auspichiamo che possa migliorare in Parlamento. Ad esempio sul repowering eolico sono previsti gli interventi sul reblading, che non dovrebbe neppure essere oggetto di autorizzazione, ma non la possibilità di cambiare gli aerogeneratori mettendone meno ma più potenti e performanti, una grossa limitazione. Nel Fv ci sono misure di semplificazione, ma non risolve il problema della realizzazione di impianti sulle ex cave classificate come terreni agricoli o a terra su aree non più agricole perché abbandonate. L'Italia per decenni ha goduto e voluto incentivi per non produrre latte, non allevare e non coltivare. Dovremmo capire cosa farne e avere il coraggio di guardare in faccia la realtà altrimenti il rischio è che gli obiettivi al 2030 restino un sogno, e con essi le opportunità di investimento, riduzione della dipendenza energetica e creazione di posti di lavoro.

Ancora di recente Luciano Barra del Mise ha insistito che la strada è quella delle aree idonee. Si può fare?

Auspichiamo, lo abbiamo detto sabato scorso in un incontro a Catania con la Regione Siciliana ma anche in altri recenti incontri con la Conferenza Stato Regioni, che le Regioni definiscano con chiarezza, entro 120 giorni, le aree vocate allo sviluppo di impianti da fonti rinnovabili - e anche non rinnovabili, perché il sistema energetico è una realtà complessiva - prevedendo per queste aree “sì” anche delle semplificazioni autorizzative, quelle che invece non lo sono e, per le aree che potremmo chiamare grigie, che si definiscano chiaramente le condizioni per poter insediare impianti. Questa è una posizione chiara, che dovrebbe superare il nodo filosofico dei terreni agricoli, che sono tali se vengono coltivati. Quelli che non lo sono e i cui proprietari hanno ricevuto soldi per non coltivarli sarebbe più proficuo destinarli alla produzione di energia.

Intanto il crollo dei prezzi ha messo in difficoltà i Ppa, sarà una cosa transitoria o è necessario ripensare i modelli per finanziare le Fer?

Sarà certamente un fatto transitorio, ma che può durare un paio d'anni di incertezza. Sulla domanda di energia, peraltro, ci sono varie ipotesi, che si manterrà sostanzialmente analoga a quella del 2019 o, più pessimisticamente, che ci sarà un'ulteriore perdita di capacità industriale dell'Italia come dopo il 2008. In entrambi gli scenari occorre una qualche regia e una determinazione per realizzare il passaggio dal 35% al 55% di rinnovabili, occorre che ci sia una spinta. I Ppa su base volontaria, che non si sono sviluppati in modo particolarmente veloce, troveranno e stanno trovando oggi grosse difficoltà, perché come sempre nei momenti in cui i prezzi sono visibilmente al di sotto dei costi di produzione del kWh non si trova disponibilità del produttore a vendere, mentre c'è una grande incertezza dell'acquirente, che nel dubbio preferisce comprare spot, a un prezzo chiaramente insostenibile ma che per lui è un'opportunità. Questo rallenta, anzi in questo momento impedisce di sviluppare impianti merchant. Continua a leggere...

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