"Burocrazia e innovazione: abbattiamo le barriere per ripartire" di Simone Mori, Presidente di Elettricità Futura
Il settore elettrico ha risposto alla sfida del coronavirus lavorando intensamente per far funzionare gli ospedali, le fabbriche, la nostra vita quotidiana. Ciò è avvenuto grazie all’enorme impegno di imprese e lavoratori, facendo leva su un assetto tecnologico che fa del sistema elettrico italiano uno dei più digitali e avanzati del mondo. Mentre affrontiamo l’emergenza, creiamo le condizioni per realizzare un progetto che ponga lo sviluppo sostenibile al centro della ripartenza. Ci muoviamo in un quadro già chiaro, definito dagli obiettivi del New Green Europeo: dobbiamo concentrarci sul come rendere questo piano realizzabile superando le barriere derivanti da procedimenti autorizzativi assurdamente tortuosi e frizionali.
La decarbonizzazione spinge fondamentalmente su due leve: lo sviluppo delle fonti rinnovabili, che quasi triplicheranno la propria capacità grazie ai nuovi investimenti e al ripotenziamento di quelli esistenti, e la sostituzione del carbone con gas. Semplificazione drastica dei procedimenti autorizzativi e attivazione dei meccanismi di mercato della capacità sono due priorità impellenti. Gli investimenti nel settore idroelettrico sono stati bloccati da un quadro concessorio incerto e penalizzante. Prendere atto della insostenibilità di questa situazione prorogando la durata delle concessioni per tutti gli operatori consentirebbe un immediato rilancio degli investimenti. Lavoriamo sulla ulteriore digitalizzazione delle reti, concentriamoci sui sistemi di accumulo promuovendo la generazione distribuita, sosteniamo lo sviluppo su scala industriale delle nostre eccellenze manifatturiere nel campo del fotovoltaico. Investire nello stoccaggio e nelle tecnologie per l’efficienza energetica, spingere la decarbonizzazione attraverso l’uso di tecnologie elettriche in tutti i settori,a partire dall’automotive, sono altrettante priorità. Cogliere, infine, le enormi opportunità di efficienza nel settore residenziale e della pubblica amministrazione, in grado di attivare una filiera molto ampia e capillare.
Abbiamo una visione di rilancio del Paese che vede la possibilità di accelerare gli investimenti previsti dal piano di decarbonizzazione concentrandoli nel prossimo biennio, con un importo complessivo di circa 40 miliardi, un impatto sul PIL di 50 miliardi e oltre 300.000 lavoratori coinvolti. Abbiamo un progetto, le tecnologie e la forza d’impresa: abbattiamo le barriere per ripartire.
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