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News / Scelti da noi / 26-07-2018

Possibili modifiche al decreto rinnovabili

Su GSE “nuovo vertice già individuato e sarà pro-rinnovabili”, nomi per Arera “in CdM entro la settimana”. Decreto rinnovabili “a brevissimo”: tra le correzioni in discussione, aggregazione impianti e bonus amianto per il fotovoltaico.

“Alla luce dei nuovi obiettivi sull’energia pulita definiti in sede europea, l’Italia dovrà raddoppiare la sua produzione elettrica da rinnovabili” e per questo la Strategia energetica nazionale tracciata dallo scorso governo “è già superata”.

Ha parlato di “discontinuità” con le politiche precedenti e di un “passo epocale” verso la transizione energetica il ministro dello Sviluppo Economico Luigi di Maio, intervenuto oggi al convegno organizzato da Anev ed Elettricità Futura “Le rinnovabili al centro della transizione energetica” (video in basso).

I nuovi obiettivi italiani per il 2030, ha spiegato, arriveranno con il piano nazionale clima-energia, che il nostro Paese deve presentare entro dicembre: traccerà anche uno scenario al 2050 e stime degli impatti e sarà preparato “in condivisione con Parlamento, le diverse autorità, gli operatori del settore e la società civile”, ha precisato il ministro, affermando che conterrà anche “un piano industriale basato su rinnovabili efficienza energetica e reti”.

Il decreto rinnovabili

Le politiche precedenti, per il leader dei 5 Stelle, “sono andate nella direzione sbagliata”, ma il decreto con gli incentivi alle rinnovabili ereditato dal governo precedente, il cosiddetto Fer 1, dovrebbe comunque essere sbloccato “in tempi brevissimi”.

“È un provvedimento con cui non siamo totalmente d’accordo, per cui faremo delle modifiche, ma sarà approvato il prima possibile”, ha dichiarato Di Maio, spiegando che i nuovi incentivi porteranno a circa 6 GW di nuova potenza, per 10,5 TWh di produzione aggiuntiva, riconfermando dunque i numeri dello schema predisposto da Calenda.

“Questo decreto sarà l’occasione per introdurre nuovi strumenti nell’ottica del superamento degli incentivi diretti, come ad esempio i contratti di lungo termine. Stiamo ragionando anche sulla possibilità di utilizzarli nell’ambito del piano degli acquisti verdi della Pubblica Amministrazione”, ha spiegato riferendosi a una proposta già illustrata nei giorni scorsi (vedi qui).

Del decreto Fer 1 nello stesso incontro ha parlato anche sottosegretario con delega all’EnergiaDavide Crippa. Sulle possibili correzioni, che come sappiamo riguarderanno sicuramente l’idroelettrico, ha annunciato, si terrà un incontro di confronto con gli stakeholder, sia i rappresentanti del parlamento che del settore, da tenersi “possibilmente anche prima delle vacanze”.

Diversi gli aspetti del decreto che il nuovo MiSE vuole ridiscutere. Sarebbe necessario, ha spiegato Crippa, “garantire una quota minima per fonte nelle aste miste”; da affrontare poi la questione delle autorizzazioni alle connessioni alla rete Terna, che al momento sono successive alle gare previste dal decreto; in generale, si cerca inoltre di capire “come cercare incentivare gli impiantilocalizzandoli in maniera un po’ diffusa”.

Novità che piacerà al mondo del solare, con il ministero dell’Ambiente il nuovo MiSE sta valutando la possibilità di introdurre un nuovo “bonus amianto” per il fotovoltaico. Interessante infine l’ultima possibile correzione proposta da Crippa: permettere a più impianti di partecipare alle gare aggregandosi, cioè sommando le loro potenze ai fini delle soglie di accesso: “una soluzione per diminuire il consumo di suolo – ha sottolineato – in cui ad esempio diversi supermercati con FV su tetto potranno unirsi per farsi assegnare gli incentivi per gli impianti maggiori di 1 MW”.

Arera e GSE

Altra questione da affrontare sul brevissimo tempo dal nuovo governo è quella dei cambiamenti dei vertici del Gestore dei servizi energetici e dell’Autorità per l’energia.

Entro fine settimana porteremo in Consiglio dei Ministri i nomi per il nuovo collegio di Arera”, ha annunciato Di Maio.

Sul nuovo vertice del GSE, che dovrebbe essere reso noto domani, il ministro ha anticipato, rivolto al pubblico fatto di operatori dell’energia pulita, che “sarà uno di voi, una personalità totalmente pro-rinnovabili ed efficienza energetica”, lasciando così il dubbio sul nome circolato nei giorni scorsi, quello di Luca dal Fabbro, (attuale consigliere di amministrazione di Terna e a.d. di Grt Group, società svizzera attiva nell’economia circolare e nell’idrogeno).

È in ogni caso chiaro che il nuovo governo, almeno per la componente pentastellata, vuole una discontinuità forte con le precedenti dirigenze sia per l’Autorità che per il Gestore: “rimuoveremo gli ostacoli sostanziali che finora queste istituzioni hanno posto alla transizione”, ha chiarito nel suo intervento allo stesso convegno il presidente della Commissione Industria del Senato Gianni Girotto.

Non a caso, il primo affare assegnato alla commissione che presiede, ha spiegato Girotto, “riguarderà generazione distribuita ed autoconsumo, per risolvere i piccoli grandi problemi e ostacoli incontrati negli anni passati”.

Molti gli argomenti importanti per le rinnovabili e l’efficienza tra le priorità segnalate dal presidente della decima commissione di Palazzo Madama: comunità energetiche, effetto delle rinnovabili sul mercato elettrico, aggregatori, storage e partecipazione delle rinnovabili al mercato del dispacciamento.

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