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News / Comunicati Stampa / 10-01-2019

Piano Energia e Clima, importante punto di partenza per lo sviluppo delle imprese elettriche italiane

Target Fer elettriche ragionevolmente ambizioso, bene utilizzo di superfici agricole ad oggi inutilizzate e interventi di revamping e repowering. Necessario rafforzare il ruolo di tutte le fonti e introdurre quanto prima il capacity market. Ecco le prime osservazioni di Elettricità Futura sulla proposta di Piano nazionale integrato per l’Energia ed il Clima (PNIEC).

Roma 10.01.2019 Gli obiettivi di decarbonizzazione al 2030 rappresentano una grande sfida in cui il nostro settore è pronto a dare il proprio fondamentale contributo di capacità di investimento ed innovazione. Proprio per questo, commenta Simone Mori, Presidente di Elettricità Futura, “La proposta di Piano Energia e Clima è un importante punto di partenza che consentirà al sistema delle imprese di costruire i propri piani di sviluppo in un quadro di riferimento di medio termine chiaro e ben definito”.

Il target di fonti rinnovabili elettriche proposto dal Governo, che sostanzialmente conferma quello della SEN, è ragionevolmente ambizioso. Nel raggiungimento di tale traguardo il fotovoltaico e l’eolico giocheranno un ruolo fondamentale. Il Piano prevede giustamente di utilizzare per il fotovoltaico in via prioritaria le superfici su aree edificate, ma prende atto del fatto che saranno necessarie anche superfici agricole ad oggi improduttive o inutilizzate. Importante, a giudizio della principale associazione del mondo elettrico italiano, anche la sottolineatura dell’importanza degli interventi di revamping e repowering, che consentiranno di incrementare la produzione green, minimizzando costi e uso del territorio. “Andrebbe rafforzato” invece il ruolo di altre fonti, quali l’idroelettrico, in particolare di piccola taglia, le bioenergie o la geotermia, nell’ottica di garantire la disponibilità di un mix energetico inclusivo ed equilibrato. Nel settore della mobilità, Elettricità Futura accoglie con grande favore la previsione al 2030 di un parco di veicoli elettrici pari a 6 milioni di unità, 1 milione in più rispetto a quanto prospettato dalla SEN.

Per quanto riguarda gli strumenti di mercato”, continua Mori, “condividiamo l’esigenza di confermare l’introduzione del capacity market, sia pure modificato con l’anticipazione dei limiti emissivi previsti dal market design EU”. Di grande importanza è anche lo sviluppo di un modello di mercato in grado di favorire la stipula di PPA di lungo termine.

Elettricità Futura è ovviamente pronta a fornire il proprio contributo nella fase di consultazione”, conclude il Presidente Mori, “portando la voce della filiera del settore elettrico italiano, per sostenere il processo di transizione energetica e consentire così al nostro Paese di mantenere la posizione di leadership nell’ambito delle sfide ambientali e tecnologiche”.

 

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