Solo un massiccio e rapido investimento nell'energia pulita prodotta localmente può salvare l'Europa e garantirle un futuro sicuro, sostenibile e competitivo. È il monito lanciato da Christine Lagarde, Presidente della Banca Centrale Europea (BCE), nel suo intervento alla Conferenza sul clima della Norges Bank a Oslo.
La Presidente ha tracciato un quadro impietoso delle scelte energetiche europee del passato, definite "errori fatali": “Prima dell'invasione dell'Ucraina, l'Europa ha di fatto dato priorità solo a due obiettivi: sostenibilità e convenienza, dimenticando il terzo, la sicurezza. Le conseguenze di questa miopia sono state gravi. L'impennata dei prezzi del gas ha innescato un'ondata inflazionistica che ha costretto la BCE al più rapido inasprimento monetario della sua storia. Ma l'impatto più profondo, e duraturo, è stato sulla competitività”.
Nel nuovo contesto geopolitico e climatico, Lagarde ha identificato come sfida cruciale il cosiddetto trilemma energetico: l’energia deve essere sicura, sostenibile e accessibile per famiglie e imprese. “In questo nuovo ambiente, molti Paesi si trovano ad affrontare un compromesso sempre più difficile tra i tre obiettivi chiave della politica energetica. (...) Solo l'energia pulita ha il potenziale per raggiungere tutti e tre gli obiettivi”.
Un discorso in linea con la visione promossa da tempo da Elettricità Futura. Nel corso dell’assemblea annuale tenutasi a Roma lo scorso 7 ottobre, il Presidente dell’Associazione Gianni Vittorio Armani aveva osservato che “Nell’attuale quadro geopolitico è fondamentale agire sui temi della sicurezza degli approvvigionamenti, dello sviluppo delle fonti rinnovabili, del miglioramento della competitività industriale e dell’equità sociale della transizione. La risposta più immediata e vantaggiosa per l’Italia, oggi, è aumentare la quantità di rinnovabili nel nostro mix di generazione, riducendo la necessità di importare gas. La transizione energetica non è più soltanto un tema ambientale. Puntare sulle rinnovabili, la tecnologia più economica, significa allo stesso tempo fare un passo verso gli obiettivi di decarbonizzazione, ridurre il prezzo dell’energia e aumentare l’indipendenza e di conseguenza la sicurezza energetica del Paese”.
Elettricità Futura è lieta di questa visione comune sia sulle rinnovabili come risorsa strategica, sia sulla necessità di velocità e semplificazione. Per Lagarde “Gli investitori non interverranno se la transizione verde è offuscata dall'incertezza, soprattutto se osservano una crescente opposizione alle iniziative verdi in altre parti del mondo”. La semplificazione delle autorizzazioni è al centro della campagna promossa da Elettricità Futura negli scorsi mesi per sbloccare 150 GW di progetti green che sarebbero già disponibili a fare il loro ingresso graduale nel sistema, trasferendo i benefici delle tecnologie rinnovabili sulle bollette di famiglie e imprese.
Lagarde ha sottolineato poi come la transizione richieda un sistema elettrico più resiliente e capace di gestire la generazione distribuita, citando la stima della Commissione Europea per cui entro il 2040 potremmo perdere una capacità di generazione da energie rinnovabili fino a 10 volte superiore a quella che perdiamo oggi a causa dei vincoli di rete. Il discorso della Presidente della BCE si è concluso con un monito all’Europa, che “deve ora decidere. O restiamo con uno status quo insostenibile e costoso, o creiamo un ambiente in grado di sbloccare gli investimenti necessari per un'energia sostenibile, sicura e accessibile. Spero che avremo quel coraggio e quella determinazione”.
Una visione condivisa da Elettricità Futura, che lavora con istituzioni e operatori per accelerare l'elettrificazione da fonti rinnovabili, la soluzione a oggi più valida per assicurare stabilità economica e climatica all'Europa.