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News / Scelti da noi / 14-10-2020

RIENERGIA - I fondi UE e il balzo del sistema elettrico

Leggi lo speciale RIENERGIA sul Recovery Fund con l'editoriale di Andrea Zaghi (Elettricità Futura), G.B. Zorzoli (Coordinamento FREE), Ernesto Cassetta e Giuseppe Surdi (Università di Udine)Fabio Armanasco (RSE) e l'intervista all'on. Patrizia Toia


Senza un’idea chiara di futuro rischiamo di perdere il treno del Recovery Fund. Lunedì 12 ottobre è stata presentata in Aula la relazione che la Commissione Bilancio ha preparato sulle priorità a cui destinare le risorse europee per uscire dalla crisi. In attesa della votazione del documento riteniamo importante ribadire le priorità, mai come in questo momento indissolubilmente legate a quel concetto di sostenibilità che tanto ha a che fare con il nostro settore. Un settore che invece le idee chiare ce le ha già da tempo, che sa dove vuole essere tra 10 anni e anche tra 20 anni. Eppure, con la proposta del nuovo target europeo del 55% di riduzione delle emissioni in discussione a Bruxelles, sembra ancora più profondo il divario tra un’Europa ambiziosa e un’Italia che rischia di non tenere più il passo.

La differenza tra il “dire” e il “fare” del PNIEC è un segnale d’allarme concreto. Per raggiungere i 65 GW di nuova potenza da fonti rinnovabili necessari per allinearci con il nuovo target di Bruxelles, dovremmo riuscire a installare ogni anno nei prossimi 10 anni nel nostro Paese 6,5 GW. Una previsione ben lontana dagli impianti realizzati negli ultimi 2 anni che si aggirano intorno ad 1 GW l’anno.

LEGGI IL NUMERO COMPLETO DI RIENERGIA

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