“Anche in un contesto ragionevolmente positivo, dove gli obiettivi al 2030 sono chiari e condivisi dai governi e con una spinta Ue per un'importante crescita nelle Fer siamo di fronte a una quasi impossibilità di investire e creare posti di lavoro. Potremmo farcela ma il più grande nemico è la burocrazia”. Lo ha evidenziato il presidente designato di Elettricità Futura Agostino Re Rebaudengo nel suo intervento al webinar “Ottimizzare la produzione rinnovabile esistente. Success case gestionali e di policy in Italia e all'estero” organizzato da Agici lo scorso 18 giugno.
Il nodo degli iter autorizzativi ha un “effetto bloccante. Secondo stime condivise da EF ci vorrebbero alle attuali regole oltre 70 anni per fare quello che dovremmo fare in 9 anni e mezzo. Se avessimo una PA che ha efficienza media non dico della Germania o del Regno Unito ma una media di quella tedesca, britannica, spagnola e francese avremmo un effetto positivo sul Pil di 150 mld, potremmo scendere sotto la soglia del 160% di debito sul Pil. Siamo a questi livelli e se non recuperiamo rapidamente efficienza come Paese il rischio è grandissimo”.
Il problema delle difficoltà burocratiche – “il sistema paralizzante di amministrazione centrale e periferica” lo ha definito oggi il presidente EF uscente Simone Mori – è emerso in tutti gli interventi dei partecipanti al Webinar. Continua a leggere...