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News / Scelti da noi / 17-06-2019

Rinnovabili e capacity market

Condividiamo l'articolo del Sole 24 ore "Energia da rinnovabili e capacity market: Bruxelles approva il piano da 5,4 miliardi" sull'approvazione della CE al decreto FER e al meccanismo di capacity market italiano


Arriva l’atteso via libera di Bruxelles al decreto Fer 1 sulle rinnovabili e al capacity market (il mercato delle capacità). Sul primo fronte la Commissione europea ha approvato il regime di sostegno previsto dall’Italia alla produzione di energia elettrica da fonti green che vale 5,4 miliardi giudicandolo compatibile con le norme europee in materia di aiuti di Stato. «La risposta positiva della Commissione rappresenta un passo importante nello sviluppo delle rinnovabili e nel raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione che ci siamo posti con il Piano Nazionale Energia Clima», ha commentato il sottosegretario al ministero dello Sviluppo Economico, Davide Crippa.

I paletti di Bruxelles
Nel comunicato con cui Bruxelles ha accordato il suo disco verde, si ricorda che gli impianti di energia da rinnovabili che beneficeranno del regime riceveranno un sostegno sotto forma di premio in aggiunta al prezzo di mercato. Il premio non potrà essere maggiore della differenza tra il costo medio di produzione per ogni tecnologia di rinnovabili e il prezzo di mercato. Il regime italiano prevede anche un meccanismo di recupero: se in futuro il prezzo di mercato dovesse superare il costo medio di produzione per ciascuna tecnologia di rinnovabili, gli impianti selezionati non riceverebbero più il premio e dovrebbero invece restituire alle autorità italiane le entrate supplementari.

Decreto compatibile con le norme Ue sugli aiuti di Stato
Il sostegno dello Stato si limita dunque allo stretto necessario. Per i grandi progetti di oltre 1 megawatt il premio sarà fissato mediante una procedura di gara competitiva aperta a tutti i tipi di impianti, indipendentemente dalla tecnologia di rinnovabili utilizzata. I progetti più piccoli sono scelti in base a una combinazione di criteri ambientali ed economici. Bruxelles, come detto, ha accertato che l'aiuto ha un effetto di incentivazione, in quanto il prezzo di mercato non copre interamente i costi di produzione dell'energia elettrica da fonti rinnovabili; è inoltre proporzionato e limitato allo stretto necessario, dato che copre solo la differenza negativa tra il prezzo di mercato dell'energia elettrica e i costi di produzione. La misura è quindi compatibile con le norme Ue in materia di aiuti di Stato e non altera indebitamente la concorrenza.

L’ok al mercato delle capacità
Sul versante del mercato delle capacità, cioè il mercato della capacità di produzione elettrica pensato per remunerare chi è disposto a tenere in stand by centrali elettriche altrimenti diseconomiche e a farle intervenire in caso di necessità, la Commissione Europea ha approvato l’introduzione di limiti di emissione rigorosi di CO2 nel meccanismo di regolazione italiano: in sostanza, il governo consentirà la partecipazione alla prima asta prevista dal nuovo meccanismo solo a quei fornitori di capacità che rispettano i rigorosi limiti di emissione di CO2 definiti nel regolamento sull'energia elettrica di recente adozione ma non ancora obbligatori. I limiti previsti per le emissioni di CO2 impediranno agli impianti di generazione di elettricità ad elevate emissioni, come le centrali a carbone, di partecipare al meccanismo di regolazione della capacità italiano.

Il verdetto dell’Europa
La Commissione ha quindi valutato il meccanismo di regolazione della capacità modificato dalle proposte dall’Italia in linea con le norme dell'UE in materia di aiuti di Stato e ha concluso che la misura continuerà ad assicurare la sicurezza dell'approvvigionamento e aumenterà ulteriormente il livello di tutela ambientale, senza indebite distorsioni della concorrenza nel mercato unico. Sulla base di tali elementi, la Commissione ha dunque concluso che la misura è conforme alla normativa europea.

Elettricità Futura: «Importante risultato per il nostro Paese»
Soddisfatti gli operatori. Per Elettricità Futura, che riunisce le aziende del mondo elettrico italiano, «si tratta di provvedimenti fondamentali per consentire all'Italia di raggiungere gli obiettivi al 2030, garantendo contemporaneamente la sostenibilità ambientale ed economica, l'adeguatezza di sistema, la sicurezza degli approvvigionamenti e la competitività del mercato». L’associazione esprime «grande soddisfazione per il risultato ottenuto grazie al lavoro svolto dal Governo in collaborazione con Arera e Terna. Superati questi ostacoli sarà finalmente possibile iniziare a lavorare tutti insieme per dar vita a una nuova grande fase di investimenti per la transizione energetica». 

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