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Policy / Transizione energetica e procedure autorizzative

Produzione di energia elettrica da bioliquidi – Impossibilità di rispettare certificazione “Low ILUC”

Lettera al Ministero della Transizione Ecologica (19/01/2022)

Elettricità Futura, Assitol e Anpeb hanno trasmesso una lettera a firme congiunte indirizzata al Capo Dipartimento per l’Energia e il Clima del Ministero della Transizione Ecologica in qualità di Associazioni maggiormente rappresentative delle aziende che utilizzano olio di palma certificato sostenibile per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili.

Le Associazioni segnalano che, con l’entrata in vigore del Decreto Legislativo n. 199/2021 potranno essere utilizzati solo i biocombustibili prodotti da olio di palma e acidi grassi derivanti dal trattamento dei frutti di palma da olio certificati a basso rischio di cambiamento indiretto della destinazione d’uso dei terreni (“Low-ILUC risk”). A tal riguardo, si sottolinea che allo stato attuale non esistono regole definite per il rilascio della certificazione “Low ILUC” e che la normativa europea sul tema è ancora in discussione. Rispetto alle bozze di normativa recentemente pubblicate, si evince che sarebbero certificabili a basso rischio ILUC solo i quantitativi di olio di palma legati ad un incremento della resa attraverso l’applicazione di una “miglioria” tecnica alla coltura, attuata in virtù di una misura di agevolazione pubblica. Tali misure migliorative delle rese di produzione potrebbero dare i propri frutti solo dopo un periodo di applicazione rilevante, necessario per piantare nuovi alberi di palma da olio ed attendere la loro entrata in produzione oltre il 2023.

Le Associazioni firmatarie sottolineano quindi la necessità di conoscere con urgenza quali regole dovranno applicare per continuare ad utilizzare olio di palma a basso rischio ILUC nel proprio impianto, a partire dal 1° gennaio 2023, senza dover necessariamente fermare la propria produzione.


Leggi il testo integrale della lettera.

Gent.ma dott.ssa Romano,

 

Le scriviamo in qualità di Associazioni maggiormente rappresentative delle aziende che utilizzano olio di palma certificato sostenibile, ai sensi della normativa vigente, per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili.

Con l’entrata in vigore del Decreto Legislativo n. 199/2021 di recepimento della Direttiva (UE) 2018/2001 sulla promozione dell'uso dell'energia da fonti rinnovabili, secondo quanto disposto dall’articolo 40, comma 1, lettera c), a partire dal 1° gennaio 2023 potranno essere utilizzati solo i biocombustibili prodotti da olio di palma e acidi grassi derivanti dal trattamento dei frutti di palma da olio certificati a basso rischio di cambiamento indiretto della destinazione d’uso dei terreni (“Low-ILUC risk”).

Purtroppo, allo stato attuale non esistono regole definite, italiane o europee, per il rilascio della certificazione “Low ILUC”. La normativa europea sul tema è ancora in discussione e, anche qualora fosse approvata nel corso del 2022, avrà bisogno di atti di implementazione nazionali e di un periodo medio/lungo di adeguamento per la sua applicazione concreta che, di fatto, bloccherà gli ordini di materia prima dall’Italia molto prima del 1° gennaio 2023 e, di conseguenza, la connessa produzione di energia elettrica rinnovabile.

Peraltro, tralasciata la necessità di garantire un congruo periodo di adeguamento agli organi di certificazione per l’adattamento dei propri processi, la formazione del personale, l’effettivo compimento delle verifiche, ecc., anche volendo riferirsi alle bozze di normativa recentemente pubblicate, si evince che sarebbero certificabili a basso rischio ILUC solo i quantitativi di olio di palma legati ad un incremento della resa provocato dall’applicazione di una “miglioria” tecnica alla coltura, attuata in virtù di una misura di agevolazione pubblica.

Ciò significa che per ottenere la certificazione dovrebbero, per prima cosa, essere messe in campo misure migliorative delle rese di produzione che potrebbero dare i propri frutti solo dopo un periodo di applicazione rilevante, necessario per piantare nuovi alberi di palma da olio ed attendere la loro entrata in produzione, sicuramente oltre il 2023. I principali fornitori di materia prima interpellati confermano questa previsione.

Inoltre non è chiaro come una certificazione pensata per una coltura possa applicarsi ad un sottoprodotto derivato dalla lavorazione di quest’ultima.

Attualmente, quindi, le aziende che rappresentiamo hanno necessità di conoscere con urgenza, anche tramite un atto interpretativo ad hoc del Ministero, quali regole dovranno applicare per continuare ad utilizzare olio di palma a basso rischio ILUC nel proprio impianto, a partire dal 1° gennaio 2023, senza dover necessariamente fermare la propria produzione, con i conseguenti danni sui posti di lavoro, fermo restando che l’impiego di tale materia prima negli impianti è attualmente incentivato dal Governo Italiano sulla base di convenzioni stipulate con il GSE.

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