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News / La Parola a... / 15-11-2017

Terna e la transizione energetica

di Luigi Ferraris, Amministratore Delegato di Terna


L’Europa sta puntando verso la decarbonizzazione e la riduzione nell’utilizzo dei combustibili fossili che determina vantaggi ambientali, economici ed effetti positivi in termini di indipendenza energetica. Per raggiungere questi ambiziosi obiettivi è di fondamentale importanza un progetto a livello continentale che, con il coinvolgimento degli stati membri, rinforzi l’interconnessione dei sistemi elettrici, asse portante di mercati ridisegnati e rinnovati al fine di consentirne l’unificazione, per garantire ai cittadini e alle imprese maggiore sicurezza elettrica, un più basso costo dell’energia e un impatto ambientale sempre minore; in ultima istanza, per consentire una sempre più radicale e incisiva presenza del vettore elettrico, chiave cruciale del processo di decarbonizzazione.

In vista di questi obiettivi ENTSO-E, l’associazione che riunisce i TSO europei, nell’ultimo Ten Years Network Development Plan del 2016 ha stimato investimenti complessivi per 150 miliardi di euro, dedicati allo sviluppo di circa 200 progetti prioritari per reti e storage elettrico a livello europeo. Di questi, 80 sono dedicati a progetti già approvati nei diversi piani di sviluppo delle reti nazionali. Questi investimenti saranno fondamentali per il completamento del mercato elettrico europeo e l’Italia potrà progressivamente acquisire un ruolo cruciale anche come hub naturale nell’area del Mediterraneo.

La scelta di percorrere la strada verso la decarbonizzazione sta trasformando il modello tradizionale di sistema e di mercato a cui eravamo abituati. È in corso una progressiva polarizzazione del mercato elettrico verso i servizi, per assicurare il mantenimento di elevati standard di qualità e sicurezza anche in presenza di crescenti livelli di penetrazione delle fonti rinnovabili. In particolare, i target europei di crescita delle rinnovabili prevedono che entro il 2030 la quota complessiva di fonti rinnovabili sui consumi finali sia di almeno il 27%, perciò nei prossimi anni occorrerà assicurare un’ulteriore crescita di tali fonti e in particolare delle rinnovabili elettriche.
La SEN 2017, in linea con le direttrici di decarbonizzazione, persegue, tra l’altro, la strategia di riduzione del ruolo del carbone puntando allo sfidante target di azzeramento dell’utilizzo di questo combustibile nel settore elettrico entro il 2030, in parallelo alla promozione dell’uso del vettore elettrico nei consumi domestici e nei trasporti. A oggi la progressiva chiusura degli impianti termoelettrici convenzionali e a minor rendimento, non ancora sufficientemente compensati da risorse sostitutive (quali ad esempio nuove quote di rinnovabili, peakers e accumuli), determina un deterioramento delle condizioni di adeguatezza del sistema, evidenziato da una riduzione del margine di riserva disponibile che al 2016 risultava pari a 6 GW contro gli oltre 20 GW della media degli anni immediatamente precedenti.

Proprio per favorire la crescita e l’integrazione delle fonti rinnovabili e sviluppare le infrastrutture, presupposto necessario per mantenere adeguati standard di qualità e sicurezza, il Piano di Sviluppo decennale 2017 di Terna ha previsto investimenti per circa 8 miliardi di euro. Stiamo comunque già lavorando al nuovo Piano di Sviluppo decennale, per affrontare le esigenze emerse recentemente, tra cui la necessità di un’ulteriore maggiore integrazione fra Centro-Nord e Centro-Sud. Vediamo, quindi, spazio per ulteriori investimenti rispetto a quelli già annunciati, strategici per il nostro Paese in termini di sostenibilità e di aumento della resilienza della rete, specialmente a fronte di eventi meteorologici estremi. Terna ritiene che tutto questo debba passare da una profonda digitalizzazione negli aspetti sia hardware che software della rete.

Puntiamo anche sull’ulteriore sviluppo delle interconnessioni tra paesi confinanti, che sono finalizzate a garantire l’efficiente integrazione dei mercati elettrici europei, la sicurezza degli approvvigionamenti nazionali e lo scambio energetico. Tra questi progetti, è importante ricordare le interconnessioni con la Francia e con il Montenegro, per le quali si prevede l’entrata in esercizio nel 2019. Inoltre, nel Piano decennale di Sviluppo 2017 sono stati inseriti anche i progetti di interconnessione con la Tunisia e il collegamento SACOI 3 (Sardegna-Corsica-Continente). In programma abbiamo anche investimenti infrastrutturali di sviluppo, come il rinforzo delle dorsali del Paese, che sono indispensabili per il decongestionamento di un sistema elettrico che sta evolvendo con grande rapidità. Prevediamo poi investimenti volti a rinforzare e ad aumentare la resilienza della rete, anche attraverso una maggiore magliatura e il rinforzo dei corridoi energetici, in modo da poter garantire una maggiore affidabilità e continuità del servizio, a beneficio del sistema e dei territori. Infine, per migliorare la stabilità della rete, abbiamo in programma di portare avanti investimenti finalizzati ad assicurare la disponibilità di risorse chiave per garantire il controllo e la regolazione, assicurando servizi di frequenza e di tensione. Tali risorse concorrono, unitamente agli interventi infrastrutturali di rinnovo, rinforzo e magliatura, al conseguimento e mantenimento di idonei standard di sicurezza e qualità.

Ritengo importante fare una distinzione fra gli interventi sulla rete a breve e quelli a più lungo termine: i primi si rendono necessari per poter far fronte ai repentini cambiamenti del sistema elettrico e per dare una tempestiva risposta alle esigenze di adeguatezza e di sicurezza degli approvvigionamenti; quelli a lungo termine, invece, sono progetti che Terna concepisce e realizza per accompagnare la fase di transizione energetica che stiamo vivendo, un passaggio fondamentale e delicato che richiede che tutti gli attori coinvolti facciano la loro parte.

La sostenibilità è un elemento cardine del piano di investimenti di Terna. La strategia di crescita dell’azienda è volta a coniugare gli investimenti con gli obiettivi di massima sicurezza, minimo impatto ambientale possibile e riduzione dei costi per il sistema a beneficio degli stakeholders.
Una Terna con approccio fondato sulla sostenibilità sistemica, perché ogni opera viene concepita, progettata e realizzata sulla base di stringenti analisi in grado di massimizzare i benefici sia ambientali che economici per il sistema; sulla sostenibilità nella realizzazione, poiché ogni opera prevede un iter approfondito di studio e condivisione del progetto con le comunità locali interessate dalle nuove infrastrutture, aumentando sempre più il livello di attenzione verso i territori; sulla sostenibilità nell’innovazione, con una strategia focalizzata sull’utilizzo di tecnologie avanzate che favoriscano l’ulteriore sviluppo e la diffusione delle fonti rinnovabili, continuando a garantire gli standard di sicurezza del sistema.
Questi stessi temi sono emersi recentemente nel corso del Private Sector Forum di New York, cui siamo stati invitati a partecipare, che si è tenuto all’apertura della settimana dell’Assemblea delle Nazioni Unite. Terna è stata riconosciuta nel 2017 come prima azienda italiana del settore Electric Utilities secondo le valutazioni di RobecoSAM, che seleziona le migliori aziende mondiali nel campo della sostenibilità. Con questo primato l’azienda si è confermata per il 9° anno consecutivo nel prestigioso Dow Jones Sustainability Index World, che individua con la massima autorevolezza i 320 campioni mondiali di Sostenibilità tra oltre 2.500 grandi società mondiali.

Uno dei pilastri chiave della sostenibilità è l’innovazione. Come detto, lo sviluppo infrastrutturale rappresenta una priorità per Terna, come per la politica energetica europea, per raggiungere i target fissati in materia di clima ed energia. La rete elettrica dovrà essere pienamente interconnessa a livello europeo e dotata di una maggior capacità di stoccaggio, gestione, misura e regolazione al fine di abilitare il ruolo attivo di nuove risorse (domanda) e garantire nel contempo l’approvvigionamento in sicurezza.
Grazie all’approvazione dei programmi di implementazione da parte del MISE e a una adeguata regolazione, Terna ha potuto dar vita a un progetto pilota che già oggi, con oltre 50 MW di potenza, ci consente di disporre della maggiore capacità di accumulo elettrico installata a livello europeo e di essere un punto di riferimento in questo settore. Il modello di business storage è progressivamente maturato e permette ora una declinazione ibrida, capace di coniugare schemi regolati e iniziative imprenditoriali private, complici la maturazione tecnologica e l’esperienza via via accumulata. Le azioni del Governo e del Regolatore hanno agevolato, e molto, questo sviluppo, consentendo a Terna di fare da ‘rompighiaccio’ e sviluppare tecnologia ed esperienza, trascinando fornitori e integratori di sistemi e soprattutto identificando ruoli e funzioni. I tempi sono maturi pertanto per uno sviluppo progressivo “a mercato” sostenuto da esigenze e fabbisogni che la stessa Terna dovrà e potrà soddisfare tramite adeguati strumenti contrattuali nell’ambito dei servizi ancillari. In una prospettiva di una crescente produzione intermittente, gli accumuli rappresentano un’importante opportunità per supportare le politiche energetiche europee di lungo periodo. La SEN 2017 si esprime in merito allo sviluppo degli accumuli elettrochimici, affermando che il mercato nazionale potrebbe essere orientato a concedere al Gestore della rete di Trasmissione la possibilità di organizzare gare per contribuire almeno in parte alla flessibilità del sistema e/o addirittura a concedere al Gestore stesso la possibilità di effettuare investimenti regolati e mettere all’asta la capacità associata al mercato in termini equi e trasparenti. Riteniamo che si debba prevedere, in linea con la visione dell’Unione Europea espressa tramite il Clean Energy Package, anche il modello in cui il Gestore realizza e gestisce direttamente tali investimenti, previa approvazione del Regolatore Nazionale, nel caso di fallimento di mercato, affinché non siano posti vincoli o limitazioni a uno sviluppo in sicurezza ed economicità del Sistema.

Infine, il progetto “Smart Island”. Data la grande attenzione di Terna ai temi della sostenibilità ambientale, l’azienda ha avviato un programma volto alla conversione in chiave "green" e "smart" dei sistemi di approvvigionamento energetico dell'Isola del Giglio, Giannutri, Pantelleria e isola di Certosa a Venezia. I progetti avviati sulle isole porteranno importanti benefici sul fronte della sostenibilità ambientale, con ricadute positive in termini di riduzione della CO2 e con minori costi in bolletta, ed evidenzieranno, al contempo, la superiorità del vettore elettrico e del significativo salto di qualità che l’implementazione di sistemi integrati avanzati (con risorse distribuite ma dialoganti) può comportare.
Altri impegni di Terna nel campo dell’Innovazione sono l’Open Innovation, che passa anche attraverso casi concreti come il progetto Next Energy e l’accordo con l’Università Ensiel, i progetti con il mondo accademico e le piattaforme internazionali di ricerca coordinate da prestigiose Università.



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