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Pubblicazioni / Studi e Approfondimenti / 28-04-2017

La Strategia Energetica Nazionale: una opportunità per promuovere la transizione energetica in Italia



Il Governo ha lanciato una iniziativa volta ad elaborare una Strategia Nazionale che accompagni il processo di transizione energetica, in coerenza con le politiche europee per il clima e l’energia oggetto della proposta della Commissione europea, emanata lo scorso 30 novembre, con il Clean Energy for All Europeans Package. Le imprese del settore sono pronte a fornire il proprio contributo a tale processo, di importanza cruciale, con il comune obiettivo di realizzare un sistema energetico sempre più sostenibile, innovativo e concorrenziale. In particolare, è convinzione di Elettricità Futura che il processo di cambiamento in atto richieda una visione condivisa di ampio respiro sugli obiettivi a lungo termine del settore e, nel contempo, l’individuazione di alcune proposte specifiche di riforma in grado di definire un quadro di funzionamento del sistema organico e coerente con tale visione.

Negli ultimi tempi, il settore elettrico ha assistito a stratificazioni di interventi volti a risolvere questioni puntuali, in alcuni casi anche in modo retroattivo, generando un quadro incoerente ed incerto e caratterizzato da un elevato tasso di conflittualità. Elettricità Futura accoglie quindi con grande favore l’iniziativa del Governo, nell’auspicio che costituisca la premessa per il consolidamento di un modello di mercato efficiente e ben funzionante, nel quale le politiche e la regolazione agiscano in modo armonico e tempestivo garantendo chiarezza e stabilità del quadro di riferimento. La transizione energetica richiede un grande sforzo di investimento e innovazione: è di fondamentale importanza che tale sforzo venga sostenuto da strumenti di supporto evoluti, che accompagnino lo sviluppo delle nuove tecnologie evitando le inefficienze e le discontinuità che hanno caratterizzato alcune delle soluzioni adottate negli ultimi anni. Le imprese del settore non chiedono rendite o sussidi a pioggia, ma regole chiare e stabili, in linea con le migliori pratiche internazionali, che mettano in condizione gli operatori di realizzare i progetti necessari a raggiungere i target di decarbonizzazione, in armonia con le logiche del mercato e della concorrenza, valorizzando adeguatamente gli impianti esistenti più efficienti ed ambientalmente compatibili e preservandone la potenzialità di esercizio al fine di assicurare la sicurezza del sistema. Il parco produttivo italiano è caratterizzato da prestazioni tecnologiche ed ambientali di assoluto rilievo. Grazie allo sviluppo delle fonti rinnovabili il nostro Paese, al contrario di quanto avverrà per altre importanti realtà europee, potrà raggiungere senza difficoltà il target al 2020. Il parco termoelettrico, largamente basato su centrali a gas di ultima generazione, si coniuga perfettamente con uno scenario di lungo termine fondato su un mix di fonti rinnovabili e centrali convenzionali versatili ed efficienti, in grado di garantire flessibilità, sicurezza degli approvvigionamenti e riduzione delle emissioni. Tale parco non deve più solo indirizzarsi alla copertura del fabbisogno nazionale, ma anche svolgere il nuovo ruolo di back-up, atto a garantire la sicurezza e l’adeguatezza del sistema in funzione del crescente apporto di energia prodotta da fonti rinnovabili anche attivando le iniziative necessarie per ridurre le congestioni nell’asse sud-nord del Paese. Al fine di sfruttare al meglio il mix tra fonti rinnovabili e fonti tradizionali – tra cui i cicli combinati a gas – è necessario garantire il continuo efficientamento del mercato all’ingrosso del gas naturale e promuovere la diversificazione delle infrastrutture al fine di garantire la competitività delle forniture e la sicurezza del sistema. Nella fase a valle della filiera, il nostro sistema è caratterizzato da un mercato vivace, da una base infrastrutturale che, seppur notevolmente sviluppata e digitalizzata e qualificata da un uso dell’energia molto più efficiente di quanto avviene in gran parte degli altri paesi avanzati, risente ancora in notevole parte (soprattutto nelle grandi aree urbane) di un retaggio progettuale basato su un limite alla potenza a disposizione dei clienti finali (tipicamente 3 kW). Esso rappresenta il riflesso di un contesto economicosociale (quello degli ultimi decenni del secolo scorso) volto a dissuadere i consumi e la progressiva penetrazione del vettore elettrico negli usi domestici. Uno scenario, in sostanza, che non si coniuga con le spinte alla crescita di cui il nostro sistema produttivo ha bisogno, atteso che i limiti esistenti possono rappresentare un freno ad una più veloce crescita della domanda. In questo contesto, Assoelettrica e assoRinnovabili ritengono che la Strategia Energetica debba identificare i pilastri di una visione energetica sistemica che dovrà essere “a prova di futuro”, orientata alla crescita ed in grado di valorizzare in modo efficiente e competitivo tutte le nuove risorse e tecnologie accompagnandole nel percorso verso la piena maturità tecnica ed economica. Nello stesso tempo, è necessario svolgere un’azione incisiva per favorire l’implementazione nel minor tempo possibile di tutte le misure no regret, ovvero quei miglioramenti urgenti al sistema delle regole che consentano di superare quanto prima le criticità più evidenti attraverso il pieno sfruttamento delle risorse e tecnologie oggi disponibili.

Leggi il documento completo di Elettricità Futura:

                                           


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