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News / News / 27-03-2024

Idrogeno, Elettricità Futura sullo sviluppo della filiera industriale italiana

L'intervista ad Agostino Re Rebaudengo pubblicata su Today

Lo sviluppo della filiera industriale dell'idrogeno è una grande opportunità per le Regioni italiane. Condividiamo l'intervista ad Agostino Re Rebaudengo, Presidente Elettricità Futura, realizzata da Daniele Tempera e pubblicata su Today

Dottor Re Rebaudengo, siamo in ritardo rispetto agli altri paesi europei in questo settore? 

"Rispetto alle grandi economie europee, l'Italia non ha ancora finalizzato un ecosistema di norme e regole favorevoli allo sviluppo dell'idrogeno rinnovabile: ad esempio, la Francia, la Germania e la Spagna hanno una chiara strategia nazionale. Il nostro Paese ha adottato una serie di misure, dalle linee guida preliminari della strategia per l'idrogeno emanate nel 2020 ai bandi Pnrr, fino all’aggiornamento del target idrogeno nella bozza di Pniec (il Piano Nazionale Integrato per l'Energia e il Clima) ma manca ancora una vera e propria strategia nazionale. Ovvero una delle chiavi che sarebbe capace di dare un quadro organico delle linee di sviluppo del settore, dei modelli di produzione previsti e del ruolo dell’Italia nello scenario internazionale".

Qual è la buona notizia? 

"La buona notizia è che nello scorso febbraio è stato istituito dal Mase un Tavolo tecnico, al quale partecipa Elettricità Futura per contribuire alla stesura della Strategia nazionale Idrogeno. Ci auguriamo che, in tempi brevi, si possa disporre di un assetto normativo definito e chiaro che favorisca sia la produzione di idrogeno sia il suo consumo. E che renda le risorse stanziate nel Pnrr una leva per gli investimenti privati nella sua filiera industriale, dando alle imprese una chiara direzione".

Che possibilità e potenzialità ci sono per lo sviluppo di questa filiera?

"L’Italia ha tutte le carte in regola per raggiungere un solido posizionamento industriale nell’idrogeno. Secondo uno studio di Cassa Depositi e Prestiti, pubblicato a febbraio 2024, abbiamo diversi punti di forza, tra cui un sistema manifatturiero ai primi posti in Europa per produzione di tecnologie termiche e meccaniche convertibili a questo vettore. Quindi le potenzialità di sviluppo della filiera dell’idrogeno in Italia sono notevoli, ma per concretizzarle è necessario superare alcune criticità".

Quali sono queste criticità? 

"In primis c'è il problema dei costi, legati anche a dinamiche di economia di scala degli impianti. Ma non solo: la larga diffusione dell’idrogeno sostenibile, e di conseguenza la discesa dei suoi costi, dipende anche dalla possibilità di disporre di un quadro di norme favorevoli.

È già stata richiamata l’importanza di dotare l’Italia di una Strategia nazionale, ma non è l’unico tassello. Ribadiamo da tempo la necessità di modificare l’Atto Delegato europeo, superando i criteri di addizionalità e correlazione spaziale e temporale, che nella loro formulazione impediranno lo sviluppo della produzione e del consumo di idrogeno rinnovabile in Italia. Per il criterio di 'correlazione geografica', quantomeno, andrebbe adottata un’interpretazione non penalizzante per il nostro Paese, definendo l’Italia come zona unica di mercato per l’idrogeno". 

L'intervista completa è disponibile su Today

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