Di seguito un estratto dell'articolo pubblicato su Tutto Green de La stampa
Dal mondo delle imprese green invece c’è preoccupazione per l’EU GreenDeal da 100 miliardi l’anno per 10 anni. Le richieste della destra speventano numerosi settori. Costa rassicura: «ho sentito i miei omologhi inglesi, francesi e svedesi. Al momento rimane la cifra e l’orientamento, come ribadito dalla riunione della Commissione del 27 marzo, che vede green e digitale al centro del rilancio dell’economia Europea». Il mondo imprenditoriale e i sindacati spingono. «Quando saremo pronti ripartire, puntiamo sulle energie rinnovabili: creano moltissimi posti di lavoro, sono velocemente cantierabili e ci riporteranno alla crescita», commenta Giles Dickson, amministratore delegato di WindEurope, associazione del comparto eolico. «L’Italia importa l’80 per cento di energia e il Green Deal può aumentare la nostra indipendenza energetica ampliando la produzione da rinnovabili e l’efficientamento energetico: questa deve essere la base del nostro rilancio spiega Agostino Re Rebaudengo, di Elettricità Futura. «Bene anche le semplificazioni proposte da Costa. Nel settore dell’energia elettrica rinnovabile porterebbero vantaggi per oltre 13 miliardi, facendo partire investimenti oggi bloccati che incrementerebbero il PIL e ridurrebbero le emissioni climalteranti e inquinanti».
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