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Policy / Transizione energetica e procedure autorizzative

Biomasse forestali

Proposte Elettricità Futura (11 e 27/10/2022)


Elettricità Futura ha sottoposto alle istituzioni competenti una richiesta di intervento per rimuovere gli ostacoli alla valorizzazione energetica delle biomasse forestali introdotti nella nuova direttiva rinnovabili RED III, in discussione nel cosiddetto trilogo.

Il nodo della questione è la definizione di biomassa legnosa primaria introdotta dal Parlamento europeo, la cui applicazione impedirebbe l’uso energetico di tutti i residui forestali privi di altro uso commerciale, derivanti dalle attività di diradamento e gestione sostenibile del bosco, in conformità alla recente Strategia Forestale Nazionale.

La posizione dell'associazione è stata rappresentata attraverso una nota trasmessa ai referenti del ministero della transizione ecologica incaricati del dossier, una lettera interassociativa con Aiel, Fiper, EBS, Italcogen-Anima al neo ministro Pichetto Fratin, ed una segnalazione dell'associazione Bioenergy Europe sottoscritta da numerose associazioni europee e indirizzata ai governi degli stati membri.

 

Leggi il testo integrale dei documenti

 

 

Nota al Ministero della Transizione Ecologica (27/10/22)
Oggetto: Biomasse nella direttiva RED III – Richiesta di intervento

Gentili,

desideriamo portare alla vostra cortese attenzione alcuni aspetti controversi della nuova direttiva sulle fonti rinnovabili RED III che, se non modificati nel corso del trilogo delle prossime settimane, comprometterebbero il futuro utilizzo delle biomasse legnose a fini energetici e la continuità di esercizio della maggior parte degli impianti del nostro paese.

Il testo recentemente approvato dal Parlamento europeo, infatti, introduce la proposta di non concedere alcun sostegno alla produzione di energia da “biomassa primaria” forestale, definizione che comprende tutta la legna proveniente dai tagli effettuati nei boschi e nelle foreste, compresi quelli necessari a ridurre gli accrescimenti per la corretta gestione forestale.

L’impatto di questa severa limitazione all’utilizzo delle biomasse primarie, così come attualmente definite, comporterebbe il quasi azzeramento degli approvvigionamenti forestali, con evidenti danni non solo sulle aziende della filiera legno-energia italiana, ma anche sulla manutenzione boschiva, la valorizzazione dei territori marginali e l’economia circolare, come meglio rappresentato nel documento allegato alla presente.

Auspicando in un intervento volto a far rimuovere queste restrizioni, chiediamo la vostra disponibilità ad un confronto in cui illustrare in dettaglio le proposte di Elettricità Futura.

Cordiali saluti.

Il Direttore Generale

 

 

Lettera interassociativa Elettricità Futua, Aiel, Fiper, EBS, italcogen-anima al MASE (11/11/2022)
Oggetto: le associazioni di settore chiedono che il Governo italiano assuma una posizione contraria alla definizione di biomassa legnosa primaria (PWB) nell’ambito del trilogo europeo sulla REDIII

Ill.mo Ministro,

scriviamo la presente in qualità di principali associazioni di rappresentanza della filiera foresta-legno-energia in Italia con l’auspicio di poter fornire un contributo significativo ai triloghi in corso a Bruxelles sulla Direttiva sulle Energie Rinnovabili (RED III) chiedendo che il Governo italiano assuma una posizione contraria alla definizione recentemente proposta di “biomassa legnosa primaria” (Primary Woody Biomass PWB).

Come saprà, le bioenergie sono già oggi la principale fonte energetica rinnovabile impiegata in Italia e in Europa e offrono una soluzione matura e affidabile, prontamente disponibile, programmabile, conveniente ed efficiente con cui raggiungere gli obiettivi energetici e di decarbonizzazione. Rappresentano il 60% della quota di energia rinnovabile in Europa, ricoprendo il 13% del mix energetico e generano quasi un milione di posti di lavoro. In Italia contribuiscono al 43% della produzione rinnovabile e all’8% dei consumi totali, con un potenziale sufficiente a sostituire oltre 10 miliardi di metri cubi di gas metano (più del 30% del gas importato annualmente dalla Russia), con ricadute economiche che superano i 37 miliardi di euro/anno ed un primato nell’export di tecnologia (caldaie, turbine, impianti di depurazione fumi, ecc.) riconosciuto in tutto il mondo.

Nel corso dell’adozione della RED III, il Parlamento europeo ha tuttavia introdotto la definizione di biomassa legnosa primaria, la cui applicazione impedirebbe la valorizzazione dei residui legnosi derivanti dalla gestione forestale sostenibile. Tale definizione si scontra, infatti, con il principio dell’uso a cascata richiamato dalla stessa Direttiva, ostacolando l’uso energetico di tutta la materia prima boschiva priva di un altro uso commerciale o della biomassa legnosa di bassa qualità che deriva da attività di diradamento e di gestione del bosco e che, in base alle normali pratiche selvicolturali, deve essere rimossa per garantire la salute e la produttività delle foreste.

Lo stesso JRC, il Centro comune di ricerca della Commissione Europea, nel suo report sull’uso della biomassa legnosa per la produzione di energia nell’UE (2021)1 evidenzia come un divieto assoluto di utilizzare la biomassa legnosa primaria per la produzione di energia non sia una scelta condivisibile. La definizione di biomassa legnosa primaria non rappresenta, infatti, un parametro adeguato a determinare la sostenibilità della biomassa legnosa stessa. Per il nostro paese, inoltre, tale definizione ostacolerebbe la messa in atto della Strategia Forestale Nazionale di recente emanazione, rallentando lo sviluppo circolare dell’economia del legno.

Tutto ciò premesso, ci auguriamo che Lei, in rappresentanza del Governo italiano a Bruxelles, assuma una posizione contraria alla definizione di biomassa legnosa primaria, in linea con la posizione che terranno Spagna e Francia.

In un momento storico come quello che stiamo vivendo è fondamentale valorizzare il prezioso contributo che il settore delle biomasse legnose, nel pieno rispetto della gestione sostenibile stabilita dalla Strategia Forestale Nazionale, può garantire alla diversificazione del mix energetico e alla riduzione della dipendenza da altri Paesi, contrastando il caro energia e promuovendo al contempo lo sviluppo locale.

RingraziandoLa per l’attenzione, saremmo lieti di poter discutere con Lei e/o con i Suoi collaboratori il dettaglio di quanto brevemente rappresentato.

Con stima,

Le associazioni firmatarie

1 https://publications.jrc.ec.europa.eu/repository/handle/JRC122719 - (pag. 92)

 

Leggi la lettera Bioenergy Europe del 11/11/22

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