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Policy / Transizione energetica e procedure autorizzative

Regole Operative per i sistemi agrivoltaici

Osservazioni Elettricità Futura (21 luglio 2023)

Elettricità Futura ha trasmesso le proprie osservazioni al GSE in relazione alla Consultazione sulle Regole Operative per i sistemi agrivoltaici, fornendo contributi sulle tipologie di attività agricole e di allevamento realizzabili, le caratteristiche progettuali e costruttive degli impianti, le superfici destinabili all’attività agricola, i parametri di producibilità elettrica minima, etc.

Leggi le risposte agli spunti di consultazione


Dati e informazioni preliminari 

  • Denominazione del soggetto che aderisce alla consultazione In caso di persona fisica, indicare nome e cognome

Elettricità Futura

  • Categoria a cui appartiene il soggetto che aderisce alla consultazione pubblica

Associazione di categoria


Spunti di consultazione


Ambito A - Requisiti soggettivi e modalità di verifica

Riferimento A1. Tipologie di attività agricole e di allevamento realizzabili nell’ambito dei sistemi agrivoltaici.

Quesito A1.1: si condivide la proposta di introdurre una definizione standardizzata delle attività realizzabili nell’ambito dei sistemi agrivoltaici che possono avere accesso alla misura? In caso di mancata condivisione, indicarne le motivazioni.

L’introduzione di limitazioni alle attività connesse all’allevamento di animali di cui al Codice ATECO 01.4, finora non previste dalla normativa, rischia di risultare penalizzante.

Si ritiene inoltre utile precisare nelle Regole che il rispetto del requisito del codice ATECO sia dovuto dall’azienda che si occuperà della coltivazione dell’area interessata dall’impianto agrivoltaico.

Quesito A1.2: In caso di attività di allevamento di animali, si condivide la proposta dei codici ATECO individuati? Indicare le motivazioni della mancata condivisione del criterio. Si condivide il criterio, compresa l'inclusione del codice ATECO 01.50_Coltivazioni agricole associate all'allevamento di animali, al fine di consentire, in uno stesso impianto agrivoltaico, lo svolgimento dell'attività di allevamento al pascolo in via esclusiva, dell'attività di coltivazione del terreno e dell'attività di allevamento al pascolo contemporanee o distinte fra esse. Si ritiene necessario aggiungere anche il codice ATECO 03.22, riferito all'acquacoltura in acque dolci. Tale codice dovrebbe essere incluso considerando l'elevato costo di investimento necessario per implementare il fotovoltaico su questo tipo di allevamento (strutture elevate per consentire l'utilizzo dei mezzi di lavoro).


Ambito B - Requisiti dei sistemi agrivoltaici meritevoli delle risorse previste dal PNRR – Caratteristiche progettuali e costruttive

Riferimento B1. Altezza minima – Definizione e modalità di calcolo

Quesito B1.1
: si chiede di fornire elementi utili a definire il metodo di rilevazione delle altezze minime delle iniziative, con particolare riferimento alle configurazioni che prevedono i moduli installati su strutture mobili. Gli elementi forniti dovranno essere coerenti con gli obiettivi di integrazione tra produzione agricola (di coltivazione e/o di allevamento) e di energia elettrica propri dei sistemi agrivoltaici avanzati, nonché tenere conto della necessità di consentire lo svolgimento delle attività agricole e pastorali al di sotto dei moduli (es. passaggio di persone, mezzi e animali), tenendo comunque in considerazione anche eventuali criteri progettuali adottati nell’ambito della progettazione per la fase di permitting delle iniziati.

Il requisito dell’altezza minima dei moduli, pur rappresentando un parametro semplice e chiaro per la caratterizzazione di progetti fotovoltaici con particolare grado di innovatività ed elevati costi di realizzazione, tali ad esempio da consentire l’accesso ai fondi PNRR, non dovrebbe rappresentare un vincolo inderogabile allo sviluppo di soluzioni tecnologiche innovative in grado di garantire la sinergia tra produzione di energia e agricoltura anche con altezze differenti dei moduli.

Sarebbe quindi opportuno integrare tale requisito con criteri alternativi maggiormente idonei a certificare l’effettivo utilizzo del suolo ai fini agricoli e differenziare la fattispecie avanzata da quella base. A titolo di esempio:

  • l‘asseverazione del piano agronomico da parte di un tecnico qualificato, con cadenza periodica;
  • il rispetto di requisiti aggiuntivi rispetto alla configurazione base sulla superficie agricola occupata dall’impianto fotovoltaico (Es. rapporto vela/pitch, o LAOR < 40%, o eventuali altri requisiti simili).

Laddove fosse quindi dimostrabile, attraverso il rispetto di criteri oggettivi quali quelli sopra citati, la possibilità di coltivare una maggior porzione di superficie anche al di sotto della struttura dei pannelli, dovrebbe essere possibile classificare il sistema agrivoltaico come avanzato anche eventualmente con moduli posti ad altezze differenti da quelle ad oggi stabilite. In assenza della perizia di un agronomo invece, non sarebbe possibile derogare il requisito dell’altezza minima per qualificare il progetto come Avanzato.

Il parametro dell’altezza minima resterebbe inoltre confermato per l’accesso ai contribuiti previsti dal PNRR (configurazione agrivoltaico Avanzato “PNRR”).

Allo stesso modo, il parametro superficie agricola non utilizzata (SN) dovrebbe essere determinato sulla base della superficie sottostante i moduli, derivante dalla proiezione degli stessi, e tale proiezione, nel caso di sistemi a inseguimento, non dovrebbe essere calcolabile quando i moduli sono in posizione orizzontale ma alla massima inclinazione. Poiché tuttavia la disponibilità di terreno coltivato può variare a seconda del tipo di coltura, dalla tecnologia utilizzata e dal tipo di pianificazione agricola, sarebbe opportuno valutare la superficie agricola anche mediante un progetto agricolo in forma di Piano di Sviluppo Aziendale (PSA) o di Piano di Miglioramento Agricolo Ambientale (PMAA) redatto da un professionista iscritto all’albo che definisca le superfici interessate, il piano colturale, l’indirizzo produttivo, le tecniche colturali e i risultati economici attesi dall’attività. La SN calcolata sulla base della proiezione dei moduli potrebbe pertanto essere variata in funzione delle considerazioni dello specifico piano agronomico.

Riferimento B2. Superficie minima destinata all’attività agricola e pastorale

Quesito B2.1: si condivide la proposta di considerare la Stot come la superficie della SAU dedicata alla realizzazione delle iniziative? In caso di mancata condivisione, si ritiene che possano entrare nel computo della Stot anche eventuali superfici esterne a quelle dedicate alla realizzazione dell’iniziativa nei casi in cui taluni componenti di impianto siano ubicati esternamente rispetto al perimetro della superficie che racchiude i moduli costituenti l’impianto? Motivare le risposte ai quesiti anche proponendo eventuali criteri alternativi. La Stot dovrebbe essere calcolata partendo dal perimetro del sistema agrivoltaico (intesa come area recintata che delimita l’impianto) e sottraendo le tare (superfici non utilizzabili a fini agricoli, come strade, fossi, canali, etc.). Dovrebbero essere incluse nella Stot le opere accessorie all’attività agrivoltaica, quali eventuali opere di mitigazioni perimetrali anche se esterne alle recinzioni, purché si tratti di aree coltivate comprese nel Piano agronomico che hanno interazione con il sistema agrivoltaico.

Quesito B2.2: si condivide la proposta relativa alle modalità di definizione della Sagricola? Si ritiene condivisibile l’esclusione dal computo della Sagricola della superficie occupata dalle strade interne di distribuzione all’interno del campo? In caso di mancata condivisione, indicarne le motivazioni proponendo criteri alternativi.

Si condivide la proposta in base alla quale la Sagricola è rappresentata dalla porzione di terreno effettivamente utilizzata per le attività agricole. Si ritiene importante ribadire che la superficie utile per l’attività agricola deve essere valutata considerando la proiezione dei moduli a terra alla massima inclinazione (che corrisponde, nel caso di strutture fisse, alla inclinazione di progetto del modulo e nel caso di strutture mobili, alla massima inclinazione di progetto raggiungibile dal sistema ad inseguimento).

Si ritiene condivisibile eliminare le strade interne dal calcolo della Sagricola, a patto che queste non siano funzionali al passaggio di mezzi agricoli (in tale caso andrebbero incluse nella Sagricola), mentre si ritiene che debbano essere inserite nella Sagricola anche aree coltivate all’interno della superficie destinata ad opere di mitigazione.

Quesito B2.3: si condivide la proposta di escludere dal computo della Stot e della Sagricola le opere di mitigazione esterne all’area di impianto anche se coltivate e ricomprese nel piano agronomico aziendale? In caso di mancata condivisione, indicarne le motivazioni proponendo criteri alternativi.

Non si condivide la proposta. Le aree esterne all'impianto, se coltivate e ricomprese all'interno dello stesso piano agronomico aziendale e se parte della medesima iniziativa sottoposta agli enti per il titolo autorizzativo, sono da considerarsi parte integrante della proposta d'impianto, posto che l’area esterna alla recinzione sia limitata alle opere di mitigazione perimetrali. Per quanto riguarda le fasce arboree esterne al perimetro della recinzione d’impianto (e quindi a scanso di equivoci esterne alla Stot), qualora previste nel progetto autorizzato come opere di mitigazione/compensazione ambientale, si ritiene opportuno che vengano considerate ai fini del calcolo della Sagricola e non della Stot.

Riferimento B3. Producibilità elettrica minima

Quesito B3.1: si condividono le indicazioni circa il software da utilizzare per individuare la producibilità elettrica minima di riferimento dell’impianto fotovoltaico? In caso di mancata condivisione, indicare i software a cui si ritiene utile ricorrere, spiegandone le motivazioni. Per quanto riguarda il software di calcolo si propone di lasciare ampia discrezionalità al soggetto proponente a condizione che con il medesimo software vengano elaborate sia la producibilità dell’impianto standard (FV standard) ma anche quella dell’impianto agrivoltaico (FV agri). Ad ogni modo, si potrebbe valutare di includere il database SolarGIS, o di utilizzare il software PVsyst.

Quesito B3.2: per determinare il valore della producibilità elettrica minima di riferimento, si condividono i parametri individuati? In caso di mancata condivisione, indicarne le motivazioni proponendo criteri alternativi.

Si ritiene che il valore delle perdite elettriche vada aumentato sino al 16%.

Quesito B3.3: è condivisibile il metodo di verifica del requisito, considerate le unità di misura dei valori di producibilità indicati nelle linee guida? In caso di mancata condivisione, indicarne le motivazioni proponendo criteri alternativi.

Si condivide la proposta.

Ambito C - Requisito di esercizio dei sistemi agrivoltaici meritevoli delle risorse previste dal PNRR - Sistemi di monitoraggio

Quesito C.1: si condivide quanto proposto in termini di requisiti specifici del sistema di monitoraggio? In caso di mancata condivisione, indicarne le motivazioni proponendo requisiti alternativi.

Si comprende l’esigenza di individuare dei parametri misurabili che identifichino gli impianti agrivoltaici, in particolare quelli che accedono agli incentivi e ai fondi PNRR, tuttavia, si ribadisce l’importanza di garantire una adeguata sostenibilità economica dei progetti.

Quesito C.2: si condivide la proposta di prevedere una gerarchia dei sistemi di monitoraggio subordinando l’erogazione degli incentivi, secondo le modalità che saranno descritte nelle slide successive, al monitoraggio della continuità dell’attività agricola considerando gli altri elementi parte del c.d. sistema di monitoraggio secondario, a supporto del primo? In caso di mancata condivisione, indicarne le motivazioni e suggerire criteri alternativi.

Si ritiene condivisibile la proposta di prevedere un monitoraggio principale correlato alla continuità dell’attività agricola e un monitoraggio secondario a supporto del conseguimento del primo.

Quesito C.3 - Indicare eventuali sensori che potrebbero essere previsti per la rilevazione dei dati oggetto di monitoraggio previsti dalle Linee Guida, fornendo indicazioni circa i relativi requisiti nonché modalità di installazione e di rapporto con la superficie totale del sistema agrivoltaico. Fornire anche elementi utili a definire le modalità di condivisione dei dati rilevati.

Si veda risposta al quesito C.1.


Ambito D - Caratteristiche del sistema di monitoraggio principale

Riferimento D1. Monitoraggio della continuità dell’attività agricola e pastorale

Quesito D1.1: si condivide quanto proposto in termini di monitoraggio della continuità dell’attività agricola (di coltivazione e/o di allevamento) basato sui dati economici e tecnici delle aziende agricole interessate eventualmente presenti nella RICA prevedendo l’adesione aziende che intendono beneficiare delle misure di promozione previste per i sistemi agrivoltaici alla RICA per tutto il periodo di incentivazione? In caso negativo, indicarne le motivazioni e illustrare proposte alternative in termini di metodo di rilevazione della continuità dell’attività agricola e pastorale, nel rispetto dei princìpi sopra enunciati di semplificazione degli adempimenti e garanzia di certificazione e controllabilità delle informazioni rilevate.

Si ritiene la proposta accettabile, si segnala tuttavia l’esigenza che il monitoraggio sia finalizzato principalmente ad ottenere maggiore comprensione dell’applicazione di sistemi agrivoltaici e che in alcun caso, quanto meno nei primi anni, venga legato a requisiti minimi di resa agricola. Dopo diversi anni di studio e comprensione sarà possibile elaborare sistemi migliori che minimizzino eventuali perdite di resa e massimizzino l’integrazione agricola-energetica.

Riferimento D2. Monitoraggio della continuità dell’attività agricola e pastorale – parametri e modalità di accertamento del requisito di esercizio

Quesito D2.1: si condivide quanto proposto in termini di parametri su cui attuare il monitoraggio della continuità dell’attività agricola? In caso negativo, indicarne le motivazioni e illustrare proposte alternative indicando anche i valori di accettabilità ipotizzati per i nuovi parametri proposti.

Quesito D2.3: nel modello proposto, è stato ipotizzato di considerare come limite di accettabilità una variazione della PLV rispetto al benchmark RICA del 20%. Considerato che tale valore è normalizzato periodicamente in funzione delle specifiche condizioni di mercato, si condivide il valore individuato? In caso di mancata condivisione, indicare un valore ammissibile e i criteri applicati per individuarlo.

Si ritiene necessario scongiurare il rischio che i parametri di misurabilità incidano sulla bancabilità dell’impianto. Tali parametri dovrebbero pertanto risultare semplici e non legati a ipotesi non agevolmente verificabili.

In merito al benchmark RICA qualora consideri come base di riferimento il solo cluster delle aziende agricole interessate dalla realizzazione degli impianti agrivoltaici, si propone di elevarlo al 30%.

Laddove invece il cluster di riferimento sia associato ad aziende tradizionali non interessate dalla realizzazione di impianti agrivoltaici, tale percentuale dovrebbe essere rivista al rialzo.

In alternativa alla proposta avanzata alla lettera D2.3 della consultazione, considerata anche la forte connotazione innovativa dei progetti che rende difficile valutare ex-ante gli impatti sulle coltivazioni, si propone di adottare un approccio in parte ispirato all’attuale regolazione degli incentivi per la cogenerazione ad alto rendimento.

In sostanza: ogni tre anni, ciascun operatore presenta al GSE una relazione tecnica (asseverata da tecnico competente) contente i principali dati relativi alla PLV accompagnati da commenti e deduzioni sull’andamento della produzione agricola nel triennio. Il GSE raccoglie tutte le relazioni e confronta i risultati ottenuti dai sistemi agrivoltaici con i benchmark appropriati sempre da DB RICA. Qualora emergano scostamenti superiori al 20%, il GSE elabora una media delle performance di tutti i sistemi agrivoltaici e valuta la continuità agricola sulla base di uno scostamento medio (p.e. 20%) rispetto alla media di tutti i progetti.

Questa proposta permetterebbe di evitare l’introduzione di soglie ex-ante che rischiano poi, in fase di implementazione, di non poter essere rispettate per ragioni tecniche e introduce un criterio di valutazione oggettivo che tiene conto delle performance dei singoli progetti (nel caso in cui nella maggior parte dei progetti emergano significativi scostamenti rispetto al benchmark del “campo libero”).

 


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