Nel percorso verso la transizione energetica, formazione e sviluppo delle competenze sono elementi sempre più decisivi per sostenere la crescita del settore elettrico e delle rinnovabili. Uno dei temi al centro dell’Assemblea di Elettricità Futura, svoltasi a Roma lo scorso 7 ottobre, è stato proprio il capitale umano, con un panel di discussione dedicato al ruolo delle professionalità e delle nuove competenze nell’ecosistema energetico di oggi e di domani. Tra digitalizzazione, rinnovabili e intelligenza artificiale, il panel ha evidenziato la necessità di formare figure capaci di integrare sostenibilità, responsabilità e leadership, in grado di guidare l’innovazione e rispondere alle esigenze di un mercato del lavoro in rapida trasformazione.
In questo contesto, il nuovo EU Solar Jobs Report 2025 di SolarPower Europee conferma il ruolo centrale del fotovoltaico nella transizione energetica europea e la sua capacità di generare occupazione stabile e qualificata.
Il report descrive un anno di svolta per l’industria fotovoltaica europea. Dopo anni di espansione eccezionale, nel 2024 il settore ha raggiunto il suo picco con 865.000 occupati equivalenti a tempo pieno (FTE) e 65,1 GW di nuova capacità installata, segnando il quarto record consecutivo. Il 2025 segnerà tuttavia un’inversione di tendenza: il mercato solare dell’Unione Europea dovrebbe ridursi dell’1,4%, e il numero complessivo di lavoratori scendere del 5%, attestandosi intorno a 825.000 unità. È il primo calo registrato nell’arco di un decennio.
Nonostante questo rallentamento, le prospettive restano positive nel medio termine. Secondo le previsioni di SolarPower Europe, l’occupazione tornerà a crescere dal 2026, raggiungendo circa 916.000 posti di lavoro nel 2029 nello scenario medio, e oltre 1,1 milioni nello scenario più ottimistico. Il traguardo simbolico del milione di addetti, inizialmente previsto entro la fine del decennio, potrebbe però slittare a dopo il 2030.
Dal totale degli occupati nel 2024, 377.000 FTE (44%) rappresentano occupazione diretta nelle attività principali – produzione, sviluppo, installazione – mentre 488.000 FTE (56%) sono riconducibili a occupazione indiretta nei settori correlati.
L’analisi per segmenti evidenzia la predominanza delle attività di deployment, che concentrano l’86% dei posti di lavoro totali (744.000 FTE). Seguono le attività di Operation & Maintenance (O&M), con 66.000 FTE (8%), e la produzione fotovoltaica, con 41.000 FTE, comparto che rimane strategico per l’autonomia industriale e tecnologica europea ma ancora esposto a forti pressioni competitive a livello globale. Il segmento del decommissioning e del riciclo, ancora in fase iniziale, presenta prospettive di crescita interessanti in relazione al progressivo invecchiamento del parco installato.
L’Italia si conferma tra i Paesi protagonisti della crescita solare europea. Nel 2024 il settore nazionale ha superato la soglia dei 100.000 occupati, diventando il terzo mercato UE per occupazione, dopo Germania e Spagna. Grazie a un ritmo di installazioni costante e a un tessuto industriale più diversificato, il nostro Paese è destinato a superare la Spagna entro il 2029, con una forza lavoro stimata in circa 117.000 addetti.
Il rapporto dedica ampio spazio alla questione delle competenze, individuata come fattore critico per la competitività e la tenuta del settore. La carenza di personale qualificato – in particolare elettricisti, installatori, ingegneri e tecnici di produzione – rappresenta un ostacolo strutturale alla realizzazione degli obiettivi del Green Deal e del Net-Zero Industry Act. Per affrontare questa sfida, SolarPower Europe propone la creazione di un European Solar Skills Intelligence Hub, quale piattaforma di riferimento per la raccolta e l’analisi di dati comparabili sul mercato del lavoro e sui fabbisogni formativi nel settore fotovoltaico.
Tra le ulteriori raccomandazioni figurano la stabilizzazione e l’ampliamento dei fondi europei dedicati alla formazione nelle energie rinnovabili, con procedure semplificate per l’accesso da parte delle PMI, la promozione di accordi settoriali per la riqualificazione dei lavoratori provenienti da altri comparti industriali, e l’adozione di iniziative coordinate per valorizzare l’istruzione tecnica e professionale legata alle tecnologie verdi. Il rapporto sottolinea inoltre la necessità di promuovere una maggiore diversità di genere e di incentivare l’acquisizione di competenze digitali e di intelligenza artificiale nelle attività operative e produttive.
Le iniziative europee già avviate, come la European Solar Academy istituita nell’ambito del Net-Zero Industry Act e il progetto RESkill4NetZero, rappresentano passi significativi verso la costruzione di un ecosistema di competenze più solido e coerente. Tuttavia, secondo SolarPower Europe, l’Unione Europea deve rafforzare ulteriormente il proprio impegno, in termini di scala e finanziamento, per colmare il divario rispetto ai sistemi di formazione professionale di altre aree del mondo.
In conclusione, il rapporto 2025 descrive un settore fotovoltaico europeo che, pur attraversando una fase di rallentamento congiunturale, resta una componente fondamentale della transizione energetica e industriale del continente. Per l’Italia, che si conferma tra i principali hub occupazionali e produttivi nel solare, le priorità riguardano il rafforzamento della formazione tecnica, il sostegno alle competenze digitali e professionali, e la valorizzazione della filiera nazionale quale leva strategica per la crescita sostenibile e la competitività dell’intero sistema energetico.