Lo European Hydrogen Markets Monitoring Report 2025 di ACER conferma che il mercato europeo dell’idrogeno sta avanzando, ma a un ritmo insufficiente rispetto agli obiettivi fissati dall’Unione europea al 2030. Nonostante una crescita significativa della capacità di elettrolisi nel 2024, pari a circa il 50% su base annua, la capacità installata resta molto lontana dai target europei.
Sul fronte regolatorio, il 2025 segna un passaggio importante. Con l’adozione del regolamento delegato sull’idrogeno low-carbon e con il Clean Industrial Deal, la Commissione europea ha completato gran parte del quadro normativo e rafforzato il legame tra idrogeno, decarbonizzazione e competitività industriale. Tuttavia, l’attuazione a livello nazionale procede lentamente: il recepimento della nuova Direttiva sulle energie rinnovabili (RED III), che introduce obiettivi vincolanti per l’uso di idrogeno rinnovabile nei trasporti e nell’industria, è ancora incompleto nella maggior parte degli Stati membri, con effetti negativi sulla certezza degli investimenti. ACER sottolinea l’importanza di concentrare gli sforzi iniziali sui settori in grado di assorbire volumi significativi di idrogeno, come l’industria hard-to-abate e alcuni segmenti della mobilità.
Un ruolo chiave è attribuito anche alle infrastrutture. Le reti dedicate all’idrogeno sono essenziali per la creazione di un mercato europeo integrato, ma il loro sviluppo deve essere graduale e coerente con l’evoluzione della domanda, per evitare il rischio di investimenti non pienamente utilizzati. Germania e Danimarca si confermano Paesi pionieri, grazie a modelli regolatori avanzati che possono fungere da riferimento per il resto dell’Unione.
Infine, ACER riconosce che l’idrogeno low-carbon da gas naturale con cattura della CO? potrebbe contribuire alla fase di avvio del mercato, grazie a costi più contenuti, ma richiama l’attenzione sui rischi di lock-in tecnologico e sulla necessità di una valutazione prudente. Le risorse finanziarie europee sono in crescita – con oltre 20 miliardi di euro già allocati – ma la vera sfida sarà trasformare il quadro regolatorio e finanziario in progetti concreti e domanda reale, condizione indispensabile per far decollare l’economia europea dell’idrogeno.
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