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Policy / Dossier Europei

Contributo di Elettricità Futura alla consultazione della Commissione Europea sull'European Grid Package

Semplificazione autorizzativa, stabilità regolatoria, investimenti anticipatori e digitalizzazione per reti resilienti e flessibili in Europa

Elettricità Futura accoglie favorevolmente l’iniziativa della Commissione Europea volta a definire un quadro normativo e strategico per il potenziamento e la modernizzazione delle reti energetiche europee, riconoscendo che lo sviluppo delle infrastrutture elettriche rappresenta una condizione necessaria per garantire la sicurezza dell’approvvigionamento, la competitività industriale e il raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione al 2050. Un sistema di reti ben integrato, resiliente e digitalizzato è fondamentale per sostenere una transizione energetica efficiente sotto il profilo dei costi, capace di accompagnare la crescita della generazione rinnovabile distribuita e dei nuovi carichi elettrici connessi all’elettrificazione dei consumi.

L’attuale quadro legislativo europeo, pur avendo assicurato un elevato livello di resilienza delle reti anche in un contesto di crisi energetica e geopolitica, presenta limiti significativi che rallentano l’implementazione dei progetti infrastrutturali e l’effettiva capacità di connessione di nuova capacità rinnovabile. La lentezza dei procedimenti autorizzativi, la frammentazione regolatoria, la scarsità di finanziamenti e di manodopera qualificata, insieme alle tensioni sulle catene di approvvigionamento dei componenti critici, costituiscono i principali ostacoli al ritmo di sviluppo richiesto per conseguire gli obiettivi europei.

La Direttiva (UE) 2023/2413 (RED III) ha già introdotto strumenti idonei per accelerare il permitting attraverso il riconoscimento dell’interesse pubblico prevalente, la creazione di sportelli unici e l’individuazione di aree dedicate a reti e sistemi di accumulo. Tuttavia, tali disposizioni non risultano ancora pienamente recepite in tutti gli Stati membri. L'European Grids Package dovrebbe pertanto introdurre misure vincolanti per garantirne l’applicazione uniforme, prevedendo inoltre una revisione del Regolamento (UE) 2022/869 (TEN-E) che consenta l’inclusione dei progetti di distribuzione tra i Progetti di Interesse Comune (PCI), estendendo loro le stesse condizioni procedurali e i benefici attualmente riconosciuti alle infrastrutture di trasmissione, come valutazioni ambientali semplificate, tempi autorizzativi ridotti e riconoscimento dell’interesse pubblico prevalente.

La pianificazione delle reti europee deve evolvere verso un modello realmente integrato, che rafforzi la cooperazione tra i gestori di trasmissione (TSO) e di distribuzione (DSO) e che valorizzi la conoscenza locale e i dati raccolti dai DSO. Poiché la gran parte della capacità rinnovabile e dei nuovi carichi elettrici sarà connessa a livello di distribuzione, i DSO devono essere riconosciuti come soggetti pienamente partecipi nei processi di pianificazione, compresi quelli relativi al Ten-Year Network Development Plan (TYNDP), garantendo un flusso continuo di dati e analisi con i TSO. Un approccio esclusivamente top-down rischierebbe di sottovalutare i vincoli e le opportunità presenti a livello locale, generando inefficienze e ritardi nelle connessioni.

Sul piano finanziario, la Commissione Europea stima un fabbisogno complessivo di 584 miliardi di euro di investimenti per reti di trasmissione e distribuzione entro il 2030, mentre la distribuzione da sola necessiterà di almeno 55 miliardi di euro all’anno fino al 2050. Tali risorse sono indispensabili per l’espansione, il rafforzamento e la digitalizzazione delle infrastrutture. Il prossimo Quadro Finanziario Pluriennale (MFF) dovrebbe pertanto prevedere linee di finanziamento dedicate alle reti di distribuzione, anche attraverso un fondo europeo per le infrastrutture decentrate. Il ruolo della Banca Europea per gli Investimenti (BEI) dovrà essere rafforzato nel fornire strumenti di garanzia e controgaranzia, mentre la politica di coesione potrà contribuire a sostenere gli investimenti locali e la mitigazione degli impatti tariffari. È inoltre necessario che eventuali interventi nazionali di contenimento delle tariffe non pregiudichino la sostenibilità economico-finanziaria dei gestori di rete, prevedendo meccanismi compensativi adeguati.

Il pacchetto dovrà affrontare anche le criticità connesse alla resilienza delle catene di approvvigionamento e alla carenza di forza lavoro qualificata. Le tensioni già riscontrate su componenti chiave per le reti, aggravate da nuove normative ambientali come la regolamentazione sugli F-gas o il divieto dei PFAS, richiedono una pianificazione industriale più coordinata a livello europeo, con strumenti di de-risking per favorire la produzione interna di tecnologie di rete e una maggiore trasparenza nella pianificazione della domanda e dell’offerta di componenti. Parallelamente, la creazione di una European Grid Academy, nell’ambito delle Net-Zero Academies, costituirebbe uno strumento efficace per promuovere la formazione e l’aggiornamento delle competenze tecniche e digitali necessarie per la progettazione, costruzione e gestione delle reti future.

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