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Policy / Transizione energetica e procedure autorizzative

Osservazioni allo schema di Decreto per l’incentivazione delle FER 2018

Osservazioni (20/09/2018)


Considerazioni di carattere generale


La proposta di decreto per l’incentivazione delle Fonti Energetiche Rinnovabili (FER) introduce misure per riavviare il ciclo di investimenti nelle fonti rinnovabili per la produzione di energia elettrica. Elettricità Futura, in particolare, apprezza la previsione di una pianificazione di più lunga durata rispetto al precedente DM 23 giugno 2016, ritenendo comunque opportuno che, a regime, siano introdotti meccanismi di programmazione anticipata dei bandi di almeno 3-5 anni, per consentire una migliore visibilità agli investitori, e che il sistema di PPA qui introdotto raggiunga il pieno sviluppo. In linea di principio si condivide l’evoluzione nel medio e lungo termine verso aste caratterizzate da neutralità tecnologica. A tale riguardo condizione dirimente appare essere la verifica che gli investimenti nelle differenti tecnologie poste a gara presentino similari strutture di costo in modo che sia possibile lo sviluppo equilibrato di tutte le tecnologie FER e di un mix produttivo più equilibrato. In questa prospettiva risulta opportuno, ad avviso dell’associazione di categoria, prevedere, nel breve periodo, contingenti separati per singola tecnologia accompagnati nel medio periodo da contingenti allocati con aste tecnologicamente neutre (sulla falsariga di quanto avviene in altri paesi UE). In tal modo sarà possibile riavviare il ciclo di investimenti nel settore, garantendo lo sviluppo delle filiere industriali di ciascuna tecnologia e assicurando al sistema elettrico adeguati livelli di differenziazione nella produzione, ed al contempo verificare la presenza delle condizioni che permettano ulteriori livelli di competizione tra le diverse tecnologie. Si condivide inoltre l’opportunità di promuovere l’installazione di impianti fotovoltaici su edifici sui quali sia operata la rimozione di materiali e strutture contenenti amianto ed eternit e di introdurre, anche nella disciplina incentivante, il concetto di aggregati di impianti. Si apprezza infine la promozione dei contratti di lungo termine anche nell’ambito del green public procurement e la previsione di considerare tra i criteri di priorità, ai fini della predisposizione delle graduatorie dei registri, anche la possibilità di connessione degli impianti alle colonnine di ricarica di auto elettriche. Vi sono peraltro aree di intervento che si ritiene dovrebbero essere più attentamente calibrate. In generale si ritiene che sia necessario incrementare i contingenti previsti, considerando l’accumulato ritardo nel rilancio degli investimenti, rispetto alle pressanti scadenze poste dagli obiettivi europei. In particolare preoccupano le restrizioni introdotte per gli impianti del gruppo B, con la riduzione del contingente complessivamente disponibile e l’esclusione di tutti gli impianti idroelettrici che non siano realizzati su canali artificiali senza incremento di portata derivata, acque di scarico, deflusso minimo vitale, ecc.

Con riferimento alle fonti ammesse al sistema di sostegno della produzione di energia elettrica, si ritine necessario inserire specifiche previsioni per la produzione di energia elettrica da gas di discarica. Si ritiene inoltre critica l’introduzione del vincolo all’utilizzo di soli componenti nuovi per gli impianti fotovoltaici e della riduzione del 10% della tariffa di riferimento nel caso in cui gli impianti eolici a registro vengano realizzati con componenti rigenerati. In relazione ai contingenti di potenza previsti, si ritiene che i valori individuati siano incompatibili con lo scenario di sviluppo necessario a traguardare i target sulle FER al 2030, rendendo critico lo sviluppo di alcune categorie di impianti, in contraddizione con l’obiettivo di una equilibrata differenziazione delle fonti di produzione. Appare inoltre necessario dedicare particolare attenzione agli interventi di repowering degli impianti, che costituiscono la via maestra per traguardare gli obiettivi al 2030, ottimizzando l’utilizzo del suolo e al contempo rispettando i criteri di sostenibilità ambientale. Pertanto, nell’ambito dei cluster individuati occorrerebbe prevedere specifici contingenti dedicati a questa categoria di interventi. Dovrebbero essere inoltre previste specifiche semplificazioni delle procedure autorizzative per la realizzazione di interventi di repowering. Occorrerebbe anche prevedere il superamento di misure che ostacolano lo sviluppo del mercato quali il c.d. “spalma-incentivi volontario”, prevedendo opportune garanzie per coloro che vi hanno aderito, o i vincoli allo sviluppo degli impianti fotovoltaici sui terreni agricoli. Si ritiene infine necessario introdurre misure che promuovano più efficacemente lo sviluppo degli impianti di piccola taglia, attraverso correttivi alle soglie di accesso alla tariffa omnicomprensiva, al valore delle tariffe ed ai relativi contingenti, che per alcuni impianti in questa nuova proposta di decreto risultano addirittura ridotti.
In ultimo si auspica l’impegno all’emanazione in tempi brevi e definiti del decreto ministeriale relativo alle fonti e tecnologie che presentano significativi elementi di innovatività nel contesto nazionale e che hanno dunque costi fissi ancora elevati e tempi maggiori di sviluppo, ovvero costi elevati di esercizio, quali le biomasse, l’eolico off-shore, l’energia oceanica, ed altri, di cui al primo Ritenuto dello Schema di Decreto.

 

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