Nella giornata di ieri, mercoledì 22 gennaio, Elettricità Futura è intervenuta con Confindustria Toscana al ciclo di audizioni svoltosi presso le competenti commissioni del Consiglio Regionale della Toscana che stanno esaminando la Proposta di legge n. 291 recante “Promozione della transizione energetica e disciplina per l’individuazione delle superfici e delle aree idonee o non idonee per l’installazione di impianti di produzione di energia da fotovoltaico ed eolico”.
Nel corso del suo intervento, l’Associazione ha evidenziato che le Regioni e Province autonome, nel processo di individuazione delle aree e delle superfici idonee all’interno del proprio territorio, tengano in considerazione alcuni importanti aspetti quali:
- la corretta gestione dei progetti già avviati, per salvaguardare gli investimenti sul territorio e dare più certezza e stabilità agli operatori del settore;
- la conformità con le disposizioni del D.Lgs n.199/2021 di recepimento della direttiva RED II, che e ha introdotto le aree idonee ex lege.
Elettricità Futura, infatti, ha sottolineato l’importanza che sia assicurato un regime transitorio che faccia salvi i procedimenti avviati in data antecedente alla data di entrata in vigore delle leggi e dei provvedimenti regionali e provinciali, al fine di evitare una paralisi del sistema nonché gravi pregiudizi economici agli investitori del settore ed ai proprietari dei terreni concessi. Inoltre, l’Associazione ha riaffermato che nella definizione delle aree idonee le Regioni e le Province autonome confermino come idonee le tipologie di aree già classificate idonee ex lege ai sensi dell’articolo 20, comma 8, del D.Lgs 199/2021, frutto di un bilanciamento di interessi operato a monte dal legislatore statale.
Con specifico riferimento al testo della PdL della Regione Toscana, Elettricità Futura si è soffermata principalmente sull’introduzione delle aree idonee assolute, fattispecie non contemplata dal D.Lgs 199/2021 né dal DM 21 giugno 2024. È stata suggerita, pertanto, un’attenta valutazione rispetto al mantenimento di tale categoria che genererebbe maggiore confusione tra gli operatori e le amministrazioni chiamate a gestire i procedimenti, nonché la necessità di estendere tali aree anche ad altri tipi di superfice. Infine, sono state evidenziate le problematiche derivanti dalla compartecipazione dei Comuni al processo di definizione delle aree idonee.