Il blackout che ha colpito la Penisola Iberica ha rappresentato un campanello d’allarme per l’intero sistema elettrico europeo, mettendo in luce fragilità strutturali che vanno dalla governance alla scarsa integrazione delle interconnessioni. Eurelectric propone un approccio strategico basato su cinque pilastri, con l’obiettivo di garantire maggiore resilienza e sicurezza energetica:
- Governance e trasparenza – Separare ruoli operativi e investigativi attraverso panel indipendenti, chiarire responsabilità in situazioni di emergenza e garantire protocolli di condivisione dati rapidi e strutturati tra operatori e settori critici.
- Pianificazione proattiva e olistica – Integrare rischi climatici, vulnerabilità delle catene di approvvigionamento e interdipendenze tra vettori energetici. Gli strumenti europei (ERAA, TYNDP) devono essere armonizzati e allineati agli obiettivi 2040–2050, evitando duplicazioni e lacune negli investimenti strategici.
- Flessibilità e servizi di sistema – Incentivare attraverso meccanismi di mercato e schemi di sostegno la disponibilità di servizi critici come inerzia, potenza reattiva e black-start. Accumulatori, risorse flessibili e servizi ancillari devono essere remunerati in modo efficace, anche quando il mercato da solo non è sufficiente.
- Adeguatezza basata su realtà operative – Le valutazioni devono considerare la reale disponibilità delle interconnessioni e i comportamenti degli investitori. L’isolamento del Portogallo durante il blackout dimostra i limiti della modellistica “cartacea”.
- Investimenti nelle reti – Raddoppiare gli investimenti nella distribuzione, fino a circa €67 miliardi l’anno fino al 2050, e potenziare le interconnessioni per evitare “isole elettriche continentali”. Smart grids, automazione e digitalizzazione dei DSO diventano strumenti chiave per accompagnare elettrificazione e decentralizzazione.
Numeri chiave e benefici
Gli investimenti nelle reti potrebbero ridurre fino al 63% l’import di combustibili fossili entro il 2040, con risparmi stimati tra €200 e 300 miliardi all’anno. Inoltre, l’aumento della flessibilità e dei servizi di sistema garantisce maggiore stabilità e sicurezza operativa, riducendo il rischio di blackout futuri.
Implicazioni per l’Italia
Le raccomandazioni di Eurelectric indicano azioni concrete per il sistema elettrico nazionale: rafforzare la separazione tra funzioni operative e investigative, semplificare processi autorizzativi e strumenti finanziari per investimenti anticipatori dei DSO, integrare la remunerazione dei servizi di sistema nel dibattito regolatorio e coordinare le pianificazioni transfrontaliere per aumentare il livello di interconnessione. Questi interventi permetterebbero di aumentare resilienza, efficienza e sicurezza del sistema nazionale, allineandolo alle migliori pratiche europee.
Eurelectric sottolinea che la transizione del settore elettrico non è solo tecnologica, ma anche istituzionale: migliorare governance, pianificazione, flessibilità, adeguatezza e reti è essenziale per garantire energia pulita, sicura e competitiva per le imprese e i cittadini. Elettricità Futura, sta lavorando con le istituzioni italiane ed europee su questi assi tematici attraverso analisi tecnico-regolatorie mirate a supportare politiche che rafforzino il ruolo dell’Italia nel percorso europeo verso un sistema elettrico moderno e resiliente.
Il report è disponibile qui