Secondo il nuovo rapporto Global Electricity Mid-Year Insights 2025 dell’organizzazione indipendente Ember, la transizione energetica mondiale ha raggiunto una tappa storica. Nei primi sei mesi del 2025, la produzione di elettricità da fonti rinnovabili ha superato per la prima volta quella da carbone, segnando il momento in cui la crescita annua delle tecnologie pulite è finalmente in grado di soddisfare – e persino superare – la crescita della domanda globale di elettricità. La generazione da solare ed eolico è aumentata complessivamente di 403 TWh (+23%), mentre la domanda mondiale è cresciuta del 2,6% (+369 TWh). Il solare da solo ha coperto l’83% dell’aumento della domanda, grazie a un’espansione record del +31% (306 TWh), la più alta mai registrata. L’eolico è cresciuto del +7,7% (97 TWh), contribuendo in modo determinante a contenere l’uso delle fonti fossili, che si sono ridotte complessivamente dello 0,3%.
Rinnovabili al 34,3%, carbone al minimo storico
Il mix elettrico globale vede oggi le rinnovabili al 34,3% della generazione totale, in crescita rispetto al 32,7% dello stesso periodo del 2024. Il carbone scende invece al 33,1%, il livello più basso mai registrato, con una flessione di 31 TWh (-0,6%). È la prima volta nella storia che le rinnovabili producono più elettricità del carbone a livello mondiale. L’aumento della generazione pulita ha avuto un impatto diretto sulle emissioni di CO? del settore elettrico, che si sono stabilizzate (-0,2%) nonostante la crescita dei consumi, evitando un aumento stimato di circa 236 milioni di tonnellate di CO?. Le riduzioni maggiori si sono registrate in Cina (-46 MtCO?) e India (-24 MtCO?), dove la crescita del solare e dell’eolico ha superato la domanda. In UE (+13 MtCO?) e Stati Uniti (+33 MtCO?), invece, la contrazione della produzione idroelettrica e eolica ha comportato un parziale ritorno al gas e al carbone.
Cina, leader mondiale delle rinnovabili
La Cina si conferma protagonista assoluta della transizione verso l’elettrico. Nel primo semestre 2025, Pechino ha inoltre soddisfatto l’intero incremento di domanda con produzione da fonti pulite. Il Paese ha rappresentato il 55% della crescita globale del solare e l’82% di quella dell’eolico, mentre la generazione da carbone è calata del 2%, pur restando la fonte principale nel mix del Paese. La produzione solare cinese è aumentata del 43% (+168 TWh), portando la quota del fotovoltaico all’11,5% del mix nazionale. Anche l’eolico cresce del 16%, con un contributo doppio rispetto alla media mondiale. Parallelamente, la generazione da nucleare è aumentata dell’11%, mentre l’idroelettrico ha subito una lieve flessione dovuta a condizioni climatiche più secche.
Stati Uniti ed Europa rallentano
Negli Stati Uniti, invece, la crescita delle rinnovabili non ha tenuto il passo della domanda, aumentata del 3,6%. Il solare (+30%) ha coperto più della metà dell’incremento, ma la debole crescita dell’eolico (+2%) e la contrazione del nucleare (-1,4%) hanno portato a un incremento delle emissioni. Il carbone è tornato a crescere del 17%, parzialmente sostituendo il gas, la cui produzione è diminuita per effetto dei prezzi più elevati. Nell’Unione Europea, la domanda elettrica è rimasta pressoché stabile (+0,7%), ma le condizioni meteo avverse hanno penalizzato eolico e idroelettrico. Il solare, in crescita del +24%, ha raggiunto il 14% del mix elettrico europeo, diventando per la prima volta la principale fonte di generazione nel mese di giugno. Tuttavia, il calo del vento (-8,5%) e dell’idroelettrico (-17%) ha costretto a un temporaneo aumento dell’uso di gas (+14%) e, in misura minore, di carbone (+1%), con conseguente aumento delle emissioni del +4,8%.
India e i Paesi emergenti accelerano
In India, la crescita di solare (+25%) ed eolico (+29%) è stata più che tripla rispetto all’aumento della domanda (+1,3%), complice una stagione con meno ondate di calore. Le rinnovabili hanno così ridotto la generazione da carbone (-3,1%) e gas (-34%), con una riduzione complessiva delle emissioni del 3,6%. Anche in altri Paesi emergenti – tra cui Brasile, Pakistan e Vietnam – la diffusione del fotovoltaico distribuito e di grandi impianti utility-scale ha raggiunto livelli record. Ember segnala che 29 Paesi nel mondo producono ormai più del 10% della loro elettricità dal solare, contro 22 un anno fa e solo 11 nel 2021.
Un punto di svolta per il sistema elettrico globale
La crescita senza precedenti di solare ed eolico nel 2025 rappresenta, secondo Ember, l’inizio di una nuova fase per il sistema elettrico mondiale, in cui la domanda di combustibili fossili si avvicina al suo picco. Se il trend proseguirà nella seconda metà dell’anno, le rinnovabili potrebbero consolidare il loro primato e avviare un declino strutturale della generazione fossile. L’analisi di Ember conclude che, con 380 GW di nuova capacità solare installata solo nel primo semestre del 2025 e costi in costante calo, le condizioni per accelerare la decarbonizzazione del settore elettrico non sono mai state così favorevoli. Tuttavia, il think tank richiama i governi a sostenere la transizione nei Paesi emergenti, dove l’alto costo del capitale e le difficoltà infrastrutturali rischiano di rallentare il ritmo di crescita delle energie pulite.
La sfida, sottolinea il rapporto, è ora consolidare questo punto di svolta: trasformare il sorpasso temporaneo delle rinnovabili in una tendenza strutturale, capace di garantire elettricità pulita, sicura e accessibile a livello globale.
Perché ciò possa avvenire, Elettricità Futura ritiene urgente lavorare in parallelo insieme alle istituzioni e agli stakeholder interessati alla formazione di quadri regolatori e procedimenti autorizzativi in grado di accelerare lo sviluppo delle reti e degli stoccaggi, e gli enormi investimenti a questi connessi.
Il report è disponibile qui