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News / Scelti da noi / 04-01-2021

L'eolico è pubblico

Tutti i grandi progetti delle rinnovabili devono essere sottoposti a inchieste pubbliche per disinnescare la sindrome Nimby. Segnaliamo l'articolo pubblicato su QualEnergia sull'Inchiesta pubblica di un progetto eolico sull'Appennino Toscano a cui ha partecipato Elettricità Futura.


Nel numero scorso abbiamo intervistato Marco Giusti, direttore della progettazione e ricerca di Agsm, azienda che propone del primo progetto eolico, otto aerogeneratori, 29 MW di potenza, produzione stimata 80 GWh/anno, sottoposto a Inchiesta pubblica, in Italia. In questo numero pubblichiamo degli estratti del dibattito che si è svolto on line tra Marco Giusti, Gianni Silvestrini, direttore scientifico di QualEnergia, Edoardo Zanchini, vicepresidente di Legambiente, Marilena Righetti e Gaia Pedrolli, divulgatrici scientifiche, che hanno commentato l’Inchiesta pubblica, durata oltre 40 ore da maggio ad agosto 2020. Edoardo Zanchini: «Questo incontro sul progetto d’impianto eolico sull’Appennino Toscano nasce dall’obiettivo di capirne di più di un’esperienza fino ad oggi unica in Italia di confronto con il territorio. Il percorso di approvazione del progetto ha visto l’apertura di un confronto con i cittadini nella forma di “Inchiesta Pubblica”, secondo le procedure previste dalla regione Toscana.

Questa esperienza, che si è appena conclusa, è di particolare interesse perché nei prossimi anni le fonti rinnovabili dovranno vedere un grande sviluppo nel nostro Paese e dovremo capire come trovare forme di confronto con i territori in grado di aiutare il processo e entrare nel merito degli impatti che i progetti possono determinare. Partiamo coinvolgendo Marco Giusti, direttore Ricerca e Progettazione e capo progetto di Agsm. La domanda da cui partirei è di cosa prevede il progetto è a che punto è la procedura. Per capire in che fase è intervenuta l’inchiesta pubblica e cosa succederà ora che è terminata mentre in parallelo prosegue il percorso di valutazione di impatto ambientale, la conferenza dei servizi, per poi arrivare alla decisione finale sul progetto che sarà tecnica ma anche politica». Marco Giusti: «Grazie Edoardo. L’“Impianto Eolico Monte Giogo di Villore” prevede l’installazione di 8 aerogeneratori, 29 MW di Potenza, produzione stimata 80 GWh. Il sito di Progetto è sul crinale “0” dell’appennino Tosco Emiliano, alla quota di 1000 m, nei comuni di Vicchio e Dicomano. I due capoluoghi distano 10 km dal crinale, mentre le due frazioni più vicine, Villore e Corella, rispettivamente 3 e 5 km; l’impianto sarà visibile quasi solo da Corella, da 5 km di distanza. Consci della bellezza del Mugello, abbiamo curato il progetto in ogni dettaglio per 3 anni, minimizzando ogni impatto e curando particolarmente i ripristini. Il progetto è stato depositato per l’avvio dell’iter autorizzativo in Regione Toscana il 30/12/2019; l’iter prevede lo sviluppo contestuale della Valutazione di Impatto Ambientale e della Autorizzazione Unica, con ben 44 Enti coinvolti nella Conferenza dei Servizi. Era già stato presentato alla cittadinanza nel novembre 2019 in quattro incontri organizzati a Vicchio, Dicomano, Villore e Corella, e con due visite guidate al nostro impianto di Rivoli Veronese. Il Progetto è stato subito osteggiato da comitati contrari. L’opposizione ha indotto la Regione a indire una “Inchiesta Pubblica”, un processo partecipativo che può o meno attivare a fianco della procedura di Via. Nell’Inchiesta il proponente, i comitati, le associazioni e qualsiasi cittadino che desideri partecipare sono guidati da un “Comitato Tecnico”, terzo rispetto alla Regione stessa, a confrontarsi sul Progetto. Al termine degli incontri il Comitato Tecnico redige una sintesi del dibattito avvenuto e la invia al Rup del Via. La Regione ha designato quale Presidente del Comitato Giovanna Pizzanelli, docente di Diritto Amministrativo presso Uni PI, esperta di diritto dell’Energia e processi partecipativi; completano il comitato tecnico il prof Nicola Casagli, ordinario di Geotecnica presso Uni FI, indicato dal proponente, e l’avv. Carlo Tamburini, indicato dai contrari. Stante l’emergenza Covid-19 l’Inchiesta si è svolta in modalità “mista” fra partecipazione via web e presenza fisica. L’inchiesta si è sviluppata in otto audizioni, per un totale di 40 ore. Alle otto audizioni hanno partecipato fra 50 e 180 persone via web e fra 1 e 6 persone in presenza presso le sale consiliari. Sono intervenuti 45 partecipanti, di cui 25 a favore, per complessive 10 ore, e 16 contrari, per complessive 16. La modalità via web ha favorito la partecipazione anche di esponenti del mondo ambientalista, attenti alle politiche di contrasto ai cambiamenti climatici, del mondo accademico, e di esperti di settore, provenienti dalla provincia di Firenze ma anche dal resto di Italia. 

A favore si sono espressi i partecipanti esterni ai due comuni e alcuni residenti delle frazioni più vicine. Contrari alcune associazioni del Mugello e della Toscana e alcuni politici locali. La partecipazione di cittadini anche esterni al Mugello, ha consentito un livello maggiore di approfondimento degli aspetti tecnici e del quadro legislativo e ambientale nel quale si colloca il progetto, ma è stata contestata dai comitati; il dibattito si è acceso sul tema di “chi abbia diritto di esprimersi su progetti che hanno potenziali impatti locali ma valenza globale di contrasto alla emergenza climatica”. Altro aspetto rilevante: i residenti hanno espresso preferenza verso la partecipazione via web che consente a chiunque di esprimersi con maggior serenità. La relazione finale redatta dal Comitato Tecnico (160 pagine) è disponibile sul sito web della Regione». Continua a leggere...

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