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Auto-dispacciamento - orientamenti per la sperimentazione di un sistema a livello locale

Osservazioni di Elettricità Futura (7/10/2022)


Elettricità Futura ha trasmesso all’AREA le proprie osservazioni in relazione al DCO 392/2022/R/eel del 2 Agosto 2022 - Orientamenti per la sperimentazione di un sistema di auto-dispacciamento a livello locale di cui all’articolo 23, comma 3, del decreto legislativo 210/21 e dell’auto-bilanciamento di cui all’articolo 14, comma 10, lettera e), del medesimo decreto legislativo.

 

Elettricità Futura menziona alcuni aspetti critici del DCO che potrebbero minare la partecipazione degli operatori:

  • il perimetro di unità ammesse a partecipare è troppo ristretto. Dovrebbe essere allargato permettendo l’accesso anche alle UP abilitate al MSD e/o che hanno partecipato al Mercato della Capacità;
  • la riduzione dell’uplift applicata all’energia oggetto di auto-bilanciamento proposta nel DCO è insufficiente a coprire gli oneri e i costi aggiuntivi che gli operatori dovrebbero sostenere per partecipare;
  • le penali applicate sono eccessive e non commisurata all’effettivo danno sistemico. Si propone di rivederle al ribasso.

 

Elettricità Futura ritiene che al termine della sperimentazione sarà necessario confrontare il costo della stessa con i benefici netti al sistema, al fine di programmare correttamente le future decisioni regolatorie sull’auto-bilanciamento ed evitare inefficienze in materia di dispacciamento e settlement dei relativi corrispettivi. Elettricità Futura chiede inoltre che la partecipazione al servizio di auto-bilanciamento rimanga facoltativa anche a valle della sperimentazione.


Leggi il testo integrale del documento

 

 

Osservazioni generali

 

In generale, riteniamo che la proposta di sperimentazione illustrata nel presente DCO abbia diversi aspetti critici in relazione ai requisiti di ammissibilità e al funzionamento stesso della sperimentazione, che potrebbero minare la partecipazione degli operatori.

 

In primis, il perimetro di unità ammesse a parteciparvi è fin troppo ristretto e ciò avrebbe effetti negativi sull’utilità della sperimentazione. Il perimetro dovrebbe essere allargato permettendo l’accesso, a determinate condizioni affinché non ci siano ripercussioni sulla sicurezza del sistema, anche alle UP abilitate al MSD e/o che hanno partecipato al Mercato della Capacità.  L'inclusione delle unità abilitate richiederebbe un coordinamento tra le esigenze di auto-bilanciamento e le esigenze di dispacciamento centralizzato. Si potrebbe scegliere di limitare la partecipazione alle UP abilitate che non hanno l’obbligo di fornire tutti i servizi di rete (ai sensi dell’art. 4.3.2.7 del CdR).  

 

Un secondo aspetto molto critico riguarda gli aspetti di natura economica, ossia i benefici e le penali applicabili agli UdD partecipanti. Riguardo ai benefici, a nostro avviso, la riduzione dell’uplift applicata all’energia oggetto di auto-bilanciamento proposta nel DCO è insufficiente a coprire gli oneri e i costi aggiuntivi che gli operatori dovrebbero sostenere per partecipare alla sperimentazione e, di conseguenza, a stimolare un reale interesse a prendervi parte.

 

Relativamente invece alla logica di penalizzazione, sebbene se ne comprendono le ragioni di base, riteniamo che, nell’ambito della prima fase della sperimentazione, sia eccessiva e non commisurata all’effettivo danno sistemico. Proponiamo quindi di rivedere al ribasso le penalità, ad esempio commisurandola ad un onere di sbilanciamento (eventualmente maggiorato), oppure prevedendo un meccanismo premiale per incentivare l’operatore a ridurre il più possibile i prelievi di energia dalla rete sui punti in auto-bilanciamento.

 

In vista del termine della sperimentazione, o direttamente a sperimentazione conclusa, sarà essenziale confrontare il costo della stessa (beneficio netto riconosciuto all’operatore) con i benefici netti al sistema – tenendo conto sia della riduzione del fabbisogno di riserva prenotata da Terna, che degli eventuali maggiori costi dovuti alla riduzione nell’offerta di servizi al sistema elettrico nazionale da parte di UP obbligatoriamente abilitate a MSD – in modo da avere a disposizione un quadro chiaro, al fine di programmare correttamente le future decisioni regolatorie sull’ auto-bilanciamento ed evitare inefficienze in materia di dispacciamento e settlement dei relativi corrispettivi.

 

Infine, chiediamo che, tenendo conto dei costi e degli oneri gestionali aggiuntivi che gli operatori dovrebbero sostenere e, in ultima analisi, della convenienza a partecipare a un tale meccanismo, anche a valle della sperimentazione la partecipazione al servizio di auto-bilanciamento sia lasciata facoltativa.

 

Osservazioni di dettaglio

 

S.1 Si condivide il fatto che l’eventuale azione di auto-bilanciamento sia sperimentata su base nodale e quart’oraria? Quali altri elementi dovrebbero essere considerati in relazione alla dimensione spaziale e geografica della sperimentazione? Perché?

 

Nessuna risposta.

 

S.2 Si ritiene di dover definire ulteriori modalità di accesso alla sperimentazione? Quali e perché?

 

Come espresso in premessa, riteniamo che il perimetro di unità ammesse alla sperimentazione sia fin troppo ristretto, a detrimento quindi dell’utilità e della significatività dei risultati per la valutazione del servizio reso al sistema.

 

Proponiamo quindi che ARERA valuti di consentire l’accesso alla sperimentazione anche a:

  • UP obbligatoriamente abilitate a MSD, nel rispetto degli obblighi previsti dalla disciplina sul dispacciamento affinché non ci siano impatti sulla fornitura servizi ancillari a Terna e al sistema, e purché abbiano a disposizione un margine di manovra per disporre di quantitativi di potenza a operazioni di auto-bilanciamento.
  • UP abilitate a MSD che non hanno l’obbligo di fornire tutti i servizi di rete (ai sensi dell’art. 4.3.2.7 del CdR).
  • UP che si sono impegnate nel Capacity Market: si ritiene che il Mercato della Capacità e il progetto pilota sull’auto-bilanciamento coprano servizi diversi e non vi sia una potenziale criticità di cumulabilità nella remunerazione[1]; in subordine e in ottica cautelativa verso il sistema, proponiamo un calcolo ex-ante per ammettere le unità che hanno partecipato al Mercato della Capacità al fine di sfruttare i quantitativi di potenza non qualificata e non assoggettata, quindi, agli obblighi della disciplina CM  (differenza fra Potenza massima inserita in Gaudì e CDP Qualificata da Terna) e che possono essere utilizzate per altri fini quale, ad esempio, l’auto-bilanciamento.

 

In ogni caso, si ritiene essenziale che la partecipazione all’auto-bilanciamento rimanga facoltativa, anche a seguito della sperimentazione.

 

Un altro aspetto che evidenziamo riguarda il fatto che la partecipazione alla sperimentazione è connessa alle UP e UC nella titolarità di un singolo UdD e sottese al medesimo nodo della RTN. Riteniamo che questa condizione sia problematica per alcuni SDC, in quanto all’interno di essi potrebbero essere presenti risorse non di proprietà del gestore della RIU e che quindi si vedrebbero precluso l’accesso alla sperimentazione. Chiediamo quindi che si valuti una soluzione per risolvere questo vincolo, permettendo quindi consentire la partecipazione di unità appartenenti a UdD diversi dal gestore della RIU.

 

S.3 Si ritiene di dover definire ulteriori modalità di conduzione della sperimentazione? Quali e perché?

 

Relativamente alle modalità di conduzione della sperimentazione e in particolare alla sua gestione operativa, sebbene concordiamo sulla necessità che l’impegno dell’utente del dispacciamento debba essere trasmesso a Terna prima della prima sessione di MSD ex-ante, , riteniamo che lo stesso dovrebbe essere comunicato compatibilmente con lo svolgimento dello stesso MSD ex-ante per favorire l’affidabilità dell’impegno dell’UdD (avvicinandosi al tempo reale, infatti, si riduce l’errore di previsione dell’utente del dispacciamento). Pertanto, proponiamo che, alternativamente alle tempistiche proposte al punto 3.18 del DCO, la trasmissione dell’impegno debba essere effettuata entro le h17:00 del G-1, con possibilità di aggiornamento entro le tempistiche di comunicazione dei dati tecnici previsti per le unità di produzione abilitate al MSD.

 

S.4 Quali ulteriori considerazioni dovrebbero essere effettuate in merito ai corrispettivi di dispacciamento da applicare agli utenti del dispacciamento nell’ambito della sperimentazione? Perché?

S.5 Quali ulteriori considerazioni possono essere esposte in relazione alle penalità per il mancato rispetto degli impegni assunti nell’ambito della sperimentazione? Perché?

 

Rispondiamo congiuntamente a questi due quesiti in quanto riguardano i due aspetti di natura economica della sperimentazione: penalità e benefici associati.

 

Riteniamo che le penalità dovrebbero essere configurate in modo da incentivare l’utente del dispacciamento alla partecipazione alla sperimentazione in maniera diligente e corretta. Pur comprendendo le ragioni alla base della proposta, la penale economica individuata dall’Autorità non è proporzionale al beneficio ottenibile dall’UdD e non commisurata all’effettivo danno sistemico in caso di mancata esecuzione dell’ordine. Pertanto, suggeriamo di rivedere al ribasso la predetta penale, almeno nella prima fase della sperimentazione, tarandola ad esempio al livello di un onere di sbilanciamento, eventualmente maggiorato in termini percentuali

 

Dal punto di vista dei benefici, comprendiamo la difficoltà di ARERA nel riuscire a quantificare, già a oggi, l’eventuale riduzione dei costi sostenuti da Terna per l’approvvigionamento delle risorse su MSD ex-ante. Tuttavia, riteniamo che il beneficio proposto sia insufficiente per incentivare la partecipazione alla sperimentazione, soprattutto nella sua fase iniziale. Più nel dettaglio, riteniamo che la riduzione del 50% del valore di uplift applicato all’energia oggetto di auto-bilanciamento sia troppo contenuta e quindi insufficiente a coprire gli oneri e i costi aggiuntivi che gli operatori dovrebbero sostenere per partecipare alla sperimentazione e, di conseguenza, a stimolare un reale interesse a prendervi parte. In particolar modo, segnaliamo che i costi da sostenere per la partecipazione di unità incluse nelle comunità energetiche sarebbero elevati e il beneficio proposto da ARERA non è pertanto sufficiente per favorire la partecipazione di queste configurazioni. Le infrastrutture di monitoraggio ad oggi previste per le comunità sono infatti progettate al fine di permettere i calcoli effettuati ex-post dal GSE mentre per il servizio di auto-bilanciamento servirebbe un monitoraggio, da parte dell’utente del dispacciamento, delle misure (orarie o quart’orarie) in tempo reale. Suggeriamo pertanto che si valuti un rialzo della quota dei corrispettivi di dispacciamento che non troverebbe applicazione in relazione all’energia elettrica auto-bilanciata.

 

Come premio è opportuno trasferire il reale risparmio sistemico  derivante dalla riduzione del fabbisogno di riserva destinata al bilanciamento. qualora l'UdD rispetti l’impegno senza alcuna tolleranza (zero riserva sistemica) dovrebbe essere integralmente riconosciuto lo sconto sulla componente dispacciamento dell’Uplift; in caso di una tolleranza sul profilo programmato dall’utente, il premio dovrebbe essere ridotto proporzionalmente all’aumento della tolleranza riconosciuta.

 

Riteniamo poi che, in aggiunta alla tolleranza (espressa in MWh) del 10% dell’impegno assunto, si dovrebbero escludere dal calcolo delle penali anche i periodi rilevanti caratterizzati da avarie delle UP e/o UC partecipanti qualora non nella responsabilità dell’UdD, opportunamente documentate e comunicate entro le tempistiche previste per le unità di produzione abilitate al MSD.

 

Ad ogni modo, come sopra richiamato, ai fini delle decisioni che saranno assunte a valle della sperimentazione sarà invece essenziale confrontare il costo della stessa (beneficio netto riconosciuto all’operatore) con i benefici sistemici, al fine di evitare decisioni inefficienti in merito alla regolazione in materia di dispacciamento e settlement dei relativi corrispettivi

 

S.6 Si ritiene opportuno che altri elementi siano analizzati ai fini della sperimentazione per l’auto-bilanciamento? Quali e perché?

[1] Il CM remunera i costi fissi delle UP per fornire un servizio di adeguatezza al sistema in termini di potenza e non un servizio di bilanciamento del carico in termini di bilanciamento di energia. Il progetto pilota, invece, permette alle UC di ottenere uno sconto sull’energia elettrica in autobilanciamento tramite l’accoppiamento con UP ed è quindi assimilabile ad un servizio di bilanciamento in energia o ad una autoproduzione, non prevedendo alcuna copertura dei costi fissi.

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