Nonostante un contesto macroeconomico incerto, la domanda globale di elettricità continua a crescere a ritmi sostenuti. Secondo l’Electricity Mid-Year Update 2025 dell’IEA (International Energy Agency), il consumo mondiale aumenterà del 3,3% nel 2025 e del 3,7% nel 2026, oltre il doppio della crescita dell’energia primaria. Tra i principali motori, l’espansione dei data center, l’aumento della climatizzazione, la diffusione dei veicoli elettrici e la spinta all’elettrificazione dei consumi.
La Cina e l’India restano protagoniste, pur con una dinamica più moderata rispetto al 2024. Insieme rappresenteranno il 60% della crescita globale. Anche gli Stati Uniti si distinguono per una crescita sopra la media (oltre +2% annuo), sostenuta dall’industria hi-tech e dalla digitalizzazione. L’Unione Europea, invece, mostra segnali ancora timidi di ripresa (+1,1% nel 2025), soprattutto a causa della stagnazione della domanda industriale.
Offerta elettrica: le rinnovabili crescono, il carbone perde peso
Il 2025 potrebbe essere un anno spartiacque per la transizione energetica. Per la prima volta, la generazione elettrica da fonti rinnovabili è destinata a superare quella da carbone a livello globale. Solare fotovoltaico ed eolico forniranno oltre il 90% della nuova domanda di elettricità nel 2025, con una produzione che supererà i 5.000 TWh. Si tratta di un cambiamento strutturale: nel 2026, il mix elettrico globale avrà quasi il 20% di solare ed eolico, rispetto al 4% del 2015.
La generazione da carbone scenderà leggermente nel 2025 (-0,5%) e dell’1,3% nel 2026, con riduzioni in Cina ed Europa bilanciate solo in parte da aumenti in India e USA. Il gas naturale continua a crescere (+1,3% nel 2025), spinto dalla sostituzione della generazione elettrica da derivati del petrolio a favore del gas naturale in Medio Oriente e dalla flessione dell’idroelettrico in Europa. Anche il nucleare mostra segnali positivi: nuovi reattori in Cina, India e Corea e il ritorno dell’output in Francia e Giappone porteranno la produzione mondiale ai massimi storici nel biennio.
Emissioni CO2 da elettrico in fase di plateau, calo atteso nel 2026
Il rallentamento delle emissioni di CO2 dal settore elettrico è un segnale incoraggiante. Dopo l’aumento del 1,2% nel 2024, l’IEA prevede una stabilizzazione nel 2025 e una lieve diminuzione nel 2026. Il calo delle emissioni è trainato soprattutto dalla Cina, il più grande emettitore globale nel comparto elettrico, grazie alla rapida crescita di rinnovabili e nucleare.
L’intensità carbonica dell’elettricità (g CO2/kWh) è in discesa ovunque. L’Unione Europea guida il trend con un -10% annuo stimato, seguita da Cina (-5%) e India (-3,8%). La riduzione dell’intensità emissiva della generazione elettrica è un segnale positivo dell’efficacia delle politiche di decarbonizzazione già in atto. Tuttavia, sarà necessario accelerare ulteriormente il percorso per centrare gli obiettivi climatici fissati al 2030 e al 2050.
Prezzi elettricità in altalena: tra pressioni sui costi e prezzi negativi
I prezzi all’ingrosso dell’elettricità hanno registrato variazioni significative tra le diverse regioni. In Europa e negli Stati Uniti, il primo semestre 2025 ha visto aumenti del 30-40%, in scia all’aumento dei prezzi del gas naturale e alla bassa produzione idroelettrica ed eolica. Di contro, India e Australia hanno visto un calo dei prezzi, rispettivamente del -15% e -6%, grazie a condizioni meteorologiche favorevoli, aumento della capacità rinnovabile e riduzione dei costi del carbone. Allo stesso tempo, si è registrata un’esplosione delle ore con prezzi negativi: in Germania, Spagna e Paesi Bassi, queste rappresentano ormai l’8-9% delle ore totali, rivelando un’eccessiva rigidità nel sistema e la necessità di rafforzare la flessibilità lato offerta e domanda.
La sicurezza del sistema elettrico sotto pressione: blackout e vulnerabilità
Due eventi significativi nel primo semestre 2025 hanno riacceso l’attenzione sulla sicurezza dei sistemi elettrici: il blackout in Cile del 25 febbraio (17 ore senza elettricità per il 99% della popolazione) e quello del 28 aprile che ha coinvolto la Penisola Iberica. Entrambi gli episodi evidenziano la crescente vulnerabilità delle reti, aggravata dall’elettrificazione e dalla complessità crescente dei flussi energetici.
L’IEA sottolinea l’urgenza di rafforzare infrastrutture, accumuli, digitalizzazione e modelli di mercato per garantire stabilità, resilienza e sicurezza. Occorre aggiornare i codici di rete, rafforzare le riserve operative e integrare strumenti di risposta alla domanda per evitare disservizi sempre più probabili in un sistema elettrico più capillare e interconnesso.
Le sfide per l’Italia e il ruolo strategico del settore elettrico
In questo scenario globale, l’Italia ha l’opportunità di valorizzare il proprio potenziale elettrico, con una strategia che metta al centro le fonti rinnovabili, la flessibilità e la sicurezza delle reti. Il report IEA conferma che i sistemi più resilienti saranno quelli capaci di integrare elevati livelli di rinnovabili con accumulo, demand response, mercati efficienti e adeguate infrastrutture.
Per il nostro Paese, l’espansione delle rinnovabili e il rafforzamento delle reti di trasmissione e distribuzione rappresentano priorità imprescindibili. Il mondo sta accelerando la transizione elettrica. Tocca a noi coglierne le opportunità, con un piano industriale nazionale ambizioso, pragmatico e integrato nel contesto europeo.
Scarica il report completo (in inglese) sul sito dell’IEA: Electricity Mid-Year Update 2025
