L’Agenzia Internazionale per le Energie Rinnovabili (IRENA) ha pubblicato il report “Regional Energy Transition Outlook: European Union”, realizzato in collaborazione con la Commissione Europea e i Paesi membri. Il documento offre un’analisi approfondita della traiettoria della transizione energetica dell’Unione Europea e delle azioni necessarie per centrare l’obiettivo della carbon neutrality entro il 2050. Il quadro che ne emerge è complesso: da un lato, esiste una chiara direzione strategica, dall’altro, i progressi restano insufficienti rispetto alla portata della sfida. Il documento distingue due scenari: il Planned Energy Scenario (PES), basato sulle politiche attualmente in essere, e il Decarbonising Energy Scenario (DES), che traccia un percorso più ambizioso in linea con l’obiettivo di contenere l’aumento della temperatura globale entro 1,5°C.
Triplicare le rinnovabili e rafforzare l’elettrificazione: la corsa contro il tempo
Secondo IRENA, per rientrare nello scenario compatibile con l’Accordo di Parigi, l’UE dovrà triplicare la capacità installata da fonti rinnovabili già entro il 2030, passando dai 491 GW del 2021 a oltre 1.247 GW. Entro il 2050, tale capacità dovrà superare i 2.450 GW. Parallelamente, il mix elettrico dovrà vedere la quota di rinnovabili crescere dal 36% attuale all’88%. La crescita sarà trainata soprattutto da solare ed eolico, accompagnata da un’ulteriore diffusione di bioenergia moderna e idroelettrico. Anche il tasso di elettrificazione del consumo finale di energia – che oggi si attesta al 22% – dovrà aumentare fino al 64% nel 2050, con impatti significativi nei settori dell’edilizia, dell’industria e dei trasporti.
Per sostenere la crescita delle rinnovabili sarà imprescindibile potenziare le infrastrutture di rete, per renderle adeguate a supportare l’integrazione di una quantità sempre più crescente di fonti rinnovabili. Il report sottolinea la necessità di installare almeno 45 GW di capacità di accumulo a batteria entro il 2030, che dovranno diventare oltre 240 GW entro il 2050. Altrettanto prioritario sarà l’ammodernamento delle reti di trasmissione e distribuzione, la riduzione della congestione e il rafforzamento delle interconnessioni transfrontaliere. Le smart grid, la digitalizzazione e la gestione intelligente della domanda saranno strumenti cruciali per garantire flessibilità, resilienza e sicurezza del sistema elettrico in un contesto sempre più decarbonizzato.
Anche il settore dei trasporti dovrà essere oggetto di una trasformazione profonda. Entro il 2030, l’UE dovrà arrivare a 100 milioni di veicoli elettrici, accompagnati da un’adeguata rete di ricarica, fino a raggiungere oltre 330 milioni di veicoli al 2050. In parallelo, nell’edilizia residenziale e terziaria, sarà necessaria un’accelerazione nell’installazione di pompe di calore, che dovranno superare le 87 milioni di unità installate a metà secolo. Il report rileva che, senza una decisa politica di incentivazione, queste dinamiche rischiano di procedere a velocità troppo ridotta, rendendo difficilmente raggiungibili gli obiettivi di decarbonizzazione del comparto edilizio.
Governance, pianificazione e convergenza: il nodo politico-istituzionale
Oltre agli aspetti tecnologici e infrastrutturali, IRENA richiama con forza l’attenzione sulla dimensione istituzionale della transizione. L’attuale modello europeo, basato su una regia centrale e un’attuazione decentrata, evidenzia ampi margini di miglioramento. Le disomogeneità tra Stati membri, le difficoltà autorizzative e la frammentazione degli strumenti di intervento rischiano di rallentare il percorso verso la carbon neutrality. Il rapporto propone un rafforzamento della governance multilivello, con strumenti più efficaci di monitoraggio, enforcement e allocazione degli investimenti, anche tramite una revisione del quadro normativo e una maggiore sinergia tra politiche energetiche, industriali e ambientali.
Una transizione che conviene: competitività, stabilità e occupazione
Secondo IRENA, accelerare la transizione non è solo necessario dal punto di vista climatico, ma anche vantaggioso in termini economici. Un sistema energetico fondato sulle rinnovabili potrà offrire maggiore stabilità dei prezzi, riducendo l’esposizione ai combustibili fossili e ai rischi geopolitici. Inoltre, una strategia orientata alla sostenibilità consentirà di rafforzare la competitività industriale europea, creare nuovi posti di lavoro e migliorare il benessere collettivo. Tuttavia, perché ciò si realizzi, sono necessari investimenti immediati e lungimiranti, evitando il rischio di un rallentamento che potrebbe tradursi in maggiori costi nel lungo periodo.
Per Elettricità Futura, il rapporto IRENA rappresenta un’importante conferma dell’urgenza di accelerare la transizione anche in Italia. Il nostro Paese può giocare un ruolo di primo piano grazie al suo potenziale rinnovabile, a una filiera tecnologica consolidata e a un settore elettrico altamente innovativo. Serve però una svolta: occorre rimuovere le barriere burocratiche, sbloccare gli iter autorizzativi, rafforzare le reti e incentivare l’elettrificazione dei consumi. Le politiche industriali europee, come il Net-Zero Industry Act e REPowerEU, vanno sostenute con una strategia nazionale ambiziosa e coerente. Solo così l’Italia potrà contribuire efficacemente al raggiungimento degli obiettivi europei e garantire sicurezza energetica, sostenibilità e sviluppo per le generazioni future.