L’Unione Europea ha raggiunto un accordo storico sul nuovo obiettivo climatico al 2040: ridurre del 90% le emissioni di gas serra rispetto ai livelli del 1990. Dopo un’intensa notte di negoziati a Bruxelles, i ministri dell’Ambiente dei Paesi membri hanno trovato un compromesso che include la possibilità di coprire fino al 5% delle emissioni con crediti di carbonio internazionali “di alta qualità e integrità”, generati da progetti ambientali all’esterno del Continente.
L’intesa prevede anche una clausola di revisione che, in base ai progressi raggiunti, potrebbe consentire di estendere ulteriormente la flessibilità fino a un massimo del 10%. Attraverso questo accordo, l’Unione si presenta alla COP30 di Belém, in Brasile, con un target formale che costituirà la base del nuovo contributo nazionale (NDC) previsto dall’Accordo di Parigi.
Tra gli elementi concordati figura anche il rinvio di un anno dell’avvio dell’ETS II, la seconda versione del sistema europeo di scambio delle quote di emissione, che includerà i settori del trasporto su strada, riscaldamento di edifici residenziali, commerciali e istituzionali e per le piccole industrie energetiche, manifatturiere e delle costruzioni. Su richiesta dell’Italia, la Commissione ha inoltre riconosciuto il ruolo dei carburanti rinnovabili a basse o zero emissioni nella decarbonizzazione dei trasporti, nel rispetto del principio di neutralità tecnologica.
Secondo il Commissario europeo per il Clima, Wopke Hoekstra, “clima, competitività e indipendenza energetica devono procedere di pari passo”.
La Commissione lavorerà ora alla definizione del quadro normativo necessario per raggiungere l’obiettivo, con revisioni delle direttive su efficienza energetica e rinnovabili previste per il 2026.
