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Media / News / 21-11-2025

WEO 2025: l’elettricità accelera, ma cresce il rischio sicurezza

La nuova analisi IEA indica reti, rinnovabili e minerali critici come i punti decisivi della transizione

Il World Energy Outlook 2025 dell’Agenzia Internazionale dell’Energia (IEA) fotografa un sistema energetico mondiale in rapida evoluzione. La domanda globale continua a crescere, trainata soprattutto da India, Sud-Est asiatico, Medio Oriente e Africa. L’espansione riguarda in particolare i servizi elettrici: entro il 2035 il fabbisogno di elettricità è destinato ad aumentare del 40%, sospinto da mobilità elettrica, pompe di calore, industria avanzata, data center e applicazioni di intelligenza artificiale. La nuova mappa dell’energia vede il baricentro spostarsi verso economie giovani, in forte urbanizzazione e con condizioni ideali per lo sviluppo del fotovoltaico. Secondo l’IEA, entro il 2035 l’80% della crescita dei consumi energetici si concentrerà in aree con elevato irraggiamento solare.

Le rinnovabili restano il motore principale della crescita: nel solo 2024 sono stati installati 540 GW di nuova capacità solare, e la produzione da FER raggiunge un terzo dell’elettricità mondiale. Nel 2035, nello scenario delle politiche dichiarate, le fonti rinnovabili rappresenterebbero quasi il 55% della generazione elettrica, sostenute da costi competitivi e da un’offerta industriale in forte espansione. Il report evidenzia anche un “ritorno” del nucleare: oltre 70 GW di nuovi reattori sono oggi in costruzione, mentre numerosi Paesi stanno accelerando sulla tecnologia modulare (SMR), sempre più richiesta anche per l’alimentazione dei data center.

L’IEA lancia un allarme sulla crescente fragilità delle catene globali dei minerali critici, indispensabili per batterie, reti elettriche, veicoli elettrici e tecnologie digitali. Un solo Paese, la Cina, detiene circa il 70% della raffinazione dei materiali strategici. Molti di questi sono oggi soggetti a forme di controllo sull’export, con potenziali ripercussioni su sicurezza, competitività e tempistiche della transizione.

La vulnerabilità riguarda anche le infrastrutture elettriche: l’85% delle interruzioni operative recenti ha coinvolto linee di trasmissione e distribuzione. Ondate di calore, alluvioni, siccità e incendi rendono la resilienza della rete una priorità assoluta. Nonostante la forte crescita delle rinnovabili, gli investimenti nelle reti crescono a un ritmo inferiore, e questo rischia di creare congestioni, ritardi nelle connessioni e maggiori costi per gli utenti.

Le emissioni energetiche globali hanno toccato un nuovo massimo nel 2024, mantenendo il mondo su una traiettoria di riscaldamento compresa fra 2,5 °C e 3 °C. L’IEA indica tuttavia che le soluzioni per invertire la rotta sono già disponibili: rinnovabili, efficienza, reti, elettrificazione degli usi finali, riduzione di emissioni fuggitive di metano e carburanti a basse emissioni. Restano fondamentali investimenti più rapidi e politiche più certe, soprattutto nelle economie emergenti. Secondo l’IEA, un’accelerazione immediata permetterebbe di ridurre in modo significativo i rischi climatici, garantendo al tempo stesso benefici economici e sociali diffusi.

Leggi il report qui

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