Nel primo semestre 2025 l’Europa ha installato 6,8 GW di nuova capacità eolica, di cui 5,3 GW nell’UE-27. La quota prevalente (89%) è rappresentata da impianti onshore. La Germania guida le installazioni con 2,2 GW, seguita da Spagna (889 MW), Regno Unito (760 MW) e Turchia (593 MW). Complessivamente, la capacità eolica europea raggiunge 291 GW (254 GW onshore e 37 GW offshore), di cui 236 GW nell’UE-27 (215 GW onshore e 21 GW offshore).
Il semestre è stato caratterizzato da un forte dinamismo negli investimenti: le decisioni finali di investimento (FID) hanno raggiunto i 34 miliardi di euro, superando l’intero volume del 2024. Di questi, 22 miliardi hanno finanziato sei grandi parchi offshore per un totale di 5,6 GW. Parallelamente, sono stati ordinati 11,3 GW di nuove turbine (+19% rispetto al 2024), di cui 8,8 GW onshore e 2,5 GW offshore, con un significativo incremento della potenza unitaria media delle macchine. Le aste hanno assegnato 11,7 GW nel semestre (10,7 GW onshore, 1 GW offshore), con ulteriori 25,1 GW previsti entro fine 2025, senza includere la UK Allocation Round 7.
Sul piano regolatorio, si registrano progessi nel permitting: nei sei Paesi monitorati (Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia e UK), i volumi autorizzati sono cresciuti del 39% rispetto al H1 2024, con la Germania in testa (7,9 GW autorizzati nel solo H1 2025). Tuttavia, persistono criticità in diversi Stati membri dovute a lentezze amministrative e incomplete trasposizioni della direttiva RED III.
Nonostante i segnali positivi, le nuove installazioni risultano inferiori alle attese: per l’intero 2025 WindEurope prevede ora 19 GW complessivi, al di sotto della stima iniziale di 22 GW. Le prospettive al 2030 indicano che l’UE raggiungerà 344 GW di capacità cumulata (298 GW onshore e 46 GW offshore), un valore significativamente inferiore all’obiettivo europeo di 425 GW fissato dal REPowerEU.
Il rapporto sottolinea come colli di bottiglia infrastrutturali – in particolare la limitata disponibilità e modernizzazione delle reti elettriche, la capacità portuale e navale per l’offshore – unitamente a ritardi nei permitting e a meccanismi d’asta talvolta inadeguati, stiano frenando il ritmo di sviluppo. Inoltre, la lentezza dei processi di elettrificazione dei consumi industriali e residenziali riduce la domanda di nuova capacità rinnovabile.
La pipeline progettuale rimane comunque solida e, secondo WindEurope, potrà sostenere un’accelerazione significativa oltre il 2030. Affinché l’Europa possa avvicinarsi ai propri target, saranno imprescindibili politiche nazionali e comunitarie più incisive: priorità all’elettrificazione dei settori produttivi, rafforzamento e digitalizzazione delle reti elettriche, potenziamento delle infrastrutture portuali e piena attuazione delle nuove regole autorizzative UE.
Leggi il report: Latest wind energy data for Europe: Autumn 2025
