La Commissione Europea ha pubblicato la sua "Relazione sullo stato dell'Unione dell'Energia 2025", tracciando un quadro di notevoli progressi nella transizione verde, pur richiamando gli Stati membri a uno sforzo decisivo.
L’Europa ha accelerato l'indipendenza energetica e il percorso verso la neutralità climatica. L'azione coordinata e il Piano REPowerEU hanno prodotto una drastica riduzione della dipendenza energetica dalla Russia: le importazioni di gas (gasdotto e GNL) sono crollate dal 45% del 2021 al 12% ad agosto 2025, mentre le importazioni di petrolio russo sono scese dal 27% al 3%, e quelle di carbone sono cessate completamente.
Parallelamente, le energie rinnovabili hanno raggiunto il 47% del mix di energia elettrica nel 2024, consolidando la loro posizione di punta nell'UE. La nuova capacità installata nel 2024 è stata di circa 77 GW (di cui 65,5 GW solari), in aumento del 17% rispetto al 2023. A giugno 2025, per la prima volta in assoluto, il solare è diventato la principale fonte di energia. Gli Stati membri sono ora molto vicini agli obiettivi 2030, con la riduzione delle emissioni nette totali di gas serra stimata al 54% e un gap di solo l'1,5% rispetto all'obiettivo del 42,5% per le rinnovabili.
Investimenti da 660 miliardi e il nodo delle reti
Nonostante i notevoli progressi, il report evidenzia che la transizione è frenata dalle inefficienze strutturali del sistema, dovute all'integrazione incompleta della rete elettrica. Metà del fabbisogno di infrastrutture transfrontaliere resta insoddisfatto, e i lunghi tempi di attesa per la connessione alla rete ostacolano la competitività. Per colmare questo deficit e raggiungere gli obiettivi climatici ed energetici, i livelli attuali di investimento sono insufficienti rispetto al fabbisogno annuo stimato di 660 miliardi di EUR nel periodo 2026-2030.
Per sbloccare tali investimenti e ridurre i costi, la Commissione ha introdotto:
- Il Patto per l'Industria Pulita e il Piano d'Azione per un'Energia a Prezzi Accessibili, che mirano a rafforzare le reti, semplificare le autorizzazioni e incentivare la produzione locale.
- Una proposta per il Quadro Finanziario Pluriennale 2028-2034, che prevede un quintuplicamento del bilancio assegnato al meccanismo per collegare l'Europa per le infrastrutture energetiche transfrontaliere.
Il divario dell'efficienza energetica
Un punto critico sottolineato dalla Commissione è il divario significativo che permane nell'obiettivo di efficienza energetica (target dell'11,7% al 2030). Sebbene le misure di efficienza abbiano già permesso un risparmio di circa 120 miliardi di EUR sulle bollette, gli Stati membri devono adoperarsi di più. Per dare un impulso, è stata avviata l'iniziativa "Efficienza energetica nelle PMI", dotata di 17,5 miliardi di EUR per sostenere gli investimenti nelle piccole e medie imprese.
L'Unione Europea ha dimostrato una notevole capacità di reazione alla crisi, accelerando la transizione e l'autonomia energetica. Il completamento dell'Unione dell'Energia dipenderà ora dalla piena attuazione del piano d'azione e dalla capacità di mobilitare gli investimenti necessari per reti e flessibilità del sistema.
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